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30 settembre 2011


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Vediamoci! (in streaming)

Lasciatemi dire una cosa. Domattina mi sveglierò presto, prestissimo per me, mi metterò in macchina e guiderò fino a Riva del Garda verso il mio primo BlogFest.
Farò cose, vedrò gente... e sarà anche merito vostro. Perché voi che leggete questo blog, e che leggete tutti i blog che leggete, dovreste essere lì con me e con noi. Ma forse non ci sarete e allora vi lascio un link, una finestra aperta su ciò che succederà domani.
Lo streaming sarà attivo dalle ore 12 del 1mo ottobre. Buona visione!


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29 settembre 2011


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Facciamogli la festa! (di compleanno)

Nel paese del Bunga Bunga arrivò il compleanno del piccolo presidente.
L'età era importante, di quelle sagge che meritano rispetto e la si voleva festeggiare in pompa magna, ma non si sapeva come. 
Il presidente era uomo burlone, non certo da festa ingessata. Tutti parlavano delle sue feste e di quanto ci si divertiva, ma per certi ospiti l'etichetta è tutto e quindi bisognava fare una scelta. I suoi consiglieri invocavano sobrietà, infondo c'era la crisi, ma lui niente, lui urlava: "e quando mi ricapita di rifare 75 anni?!"
Gli inviti partirono e furono invitati proprio tutti, ma non tutti si dissero disponibili.
Obama fece sapere di essere impegnato con la moglie in spiaggia ad abbronzarsi e la tintarella era una cosa seria, che richiedeva la giusta dedizione.
La Regina d'Inghilterra si disse indisponibile, perché giudicava la festa non alla sua altezza. Non sapeva che il presidente avrebbe messo i tacchi.
Sarkozy fece sapere che Carla Bruni aveva appena rotto le acqua e che da un momento all'altro il bambino sarebbe potuto nascere. In realtà aveva saputo che il presidente avrebbe messo tacchi più alti dei suoi.
La Merkel disse che era troppo stanca per alzare il culo(ne) dalla sedie e prendere un aereo per venire in Italia.
Avrebbe voluto invitare anche Gheddafi, ma non sapeva dove recapitare l'invito.
Su Zapatero era indeciso, non gli andava di avere un capo di governo comunista, ma soprattutto non gli andava di avere un capo di governo che aveva rimesso il suo mandato per crisi e che permetteva al proprio paese di indire nuove elezioni. 
Napolitano, invece, aveva fatto sapere che in questi giorni faticosi andava sempre a letto presto.
Poi pensò di invitare il Papa, la Chiesa, i vescovi, gli arcivescovi, i cardinali, la curia, che si limitarono a rispondere: "Per l'amor di Dio...", rivolgendo lo sguardo verso l'alto.
Poi gli venne in mente di emulare John Fitzgerald Kennedy e allora provò a convincere Marilyn Monroe di cantargli "Happy Birthday Mr President", ma lei aveva una scusa perfetta: "Sono morta!"
Brunetta, invece, entusiasta rispondeva all'invito, ma nessuno sembrava vederlo.
Anche Bossi disse qualcosa, ma nessuno sembrava capirlo.
A questo punto la festa rischiava di essere un fiasco colossale, ma per fortuna gli venne un'idea geniale: chiamare Lavitola e lasciare che si occupasse di tutto lui. Ma Lavitola rispondeva solo a Mentana in diretta.
Non restava che Tarantini! Lui chiese solo: "Dieci ragazze per te, posson bastare?" In seguito,  provò a giustificarsi dicendo che stava solo canticchiando un motivetto sotto la doccia.
Ma ad inguaiare il presidente fu la sua stessa risposta: "Ne voglio una per ogni anno, quindi 75!" Poi provò l'impresa impossibile: fare in modo che gli amici credessero che era riuscito a soddisfare tutte in una sola notte. Gli amici ci pensarono un attimo e poi dissero: "ma se Ruby è la nipote di Mubarak, questa perché dovrebbe essere una bugia?"
Poi belarono tutti insieme "Tanti auguri a te!"
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27 settembre 2011


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Sono un pericolo o sono in pericolo?

Non c'ho dormito stanotte!
Credevo che il problema dell'Italia fosse la crisi, il poco lavoro, lo spread, le borse in picchiata, arrivare a fine mese, la mafia, la criminalità, la violenza per le strade, le mancate riforme strutturali, la Marcegaglia incazzata, la crisi dei valori, il degrado morale, le puttanelle in anticamera (da letto), l'evasione fiscale, la mancata emissione degli scontrini, l'ignoranza dei nostri rappresentanti, Standard & Poor's che taglia il rating (e se hai capito, mò traducilo!), la secessione, i tunnel mai costruiti e le autostrade non ancora terminate, la mancata credibilità di questo governo, la Fiat che ogni due per tre cerca di chiudere uno stabilimento, l'aumento dell'iva, il prezzo alle stelle della benzina, Mazzarri che esagera con il turnover, Luis Enrique, una tremenda inondazione, le cavallette...
No! Il problema dell'Italia è sempre lo stesso: le intercettazioni!
Ma non ne avevamo già parlato? Non avevamo già bloccato il bavaglio che volevano imporci? Non dovevamo concentrarci su altro?
Certo, ma proprio perché i primi interventi sono stati bloccati, i cittadini informati, allora bisogna intervenire più prepotentemente!
E allora si va oltre: non solo, non vogliamo essere intercettati, ma vorremo anche che voi stesse zitti!
Voi chi? 
I blogger!
Allora si è pensato ad una norma (il comma 29 del Ddl Alfano sulle intercettazioni) che fa più o meno così: se io scrivo qualcosa su qualcuno (fosse anche la verità), che a questo qualcuno non piacesse, io avrei 48 ore di tempo per ritrattare o rimuovere ciò che ho scritto (senza che nessuno si preoccupi se sto dicendo il vero o il falso), pena una multa dell'importo massimo di dodicimila euro.
E piuttosto che pagare multe a destra e a manca, sarei costretta a chiudere il blog.
Ops...
Comincio ad avere paura che qualcuno possa giustificare un'idiozia del genere dicendo: "quelle entrate risolverebbero la crisi, il poco lavoro, lo spread, le borse in picchiata, arrivare a fine mese, la mafia, la criminalità, la violenza per le strade, le mancate riforme strutturali, la Marcegaglia incazzata, la crisi dei valori, il degrado morale, le puttanelle in anticamera (da letto), l'evasione fiscale, la mancata emissione degli scontrini, l'ignoranza dei nostri rappresentanti, Standard & Poor's che taglia il rating (e se hai capito, mò traducilo!), la secessione, i tunnel mai costruiti e le autostrade non ancora terminate, la mancata credibilità di questo governo, la Fiat che ogni due per tre cerca di chiudere uno stabilimento, l'aumento dell'iva, il prezzo alle stelle della benzina, Mazzarri che esagera con il turnover, Luis Enrique, una tremenda inondazione, le cavallette..."
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21 settembre 2011


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L'isola che c'è, ma che non vorrebbe esserci!

Lampedusa va a fuoco! E' esplosa la rivolta!
Sarà perché non è arrivato uno speciale regime fiscale. Sarà perché ancora si attende il rimboschimento dell'isola e i campi da golf. Sarà perché che fai la sera senza un casinò che sarebbe dovuto essere aperto? Sarà che alla fine nessuno ha imbiancato le case come quelle di Portofino. Sarà...
Intanto la cronaca ci dice che i poveri immigrati (nullatenenti), arrivati lì in mezzo al mare, minacciano di far saltare bombole di gas, contro i poveri poliziotti (con uno stipendio sotto i 2000 euro) accorsi con i manganelli per garantire l'ordine e l'incolumità dei poveri lampedusani (perché avere una casa al mare non significa essere ricchi), guidati dal loro povero sindaco (lui avrà lo stesso stipendio di un qualsiasi parlamentare?), armato di bastone.
Mia nonna diceva che "il cane mozzica lo stracciato".
Certo, si potrebbe invocare l'aiuto dello Stato, del presidente del consiglio. Si potrebbe chiedere di risolvere la situazione in 48 ore. Forse correremo il rischio di sentirci dire: "eh no! voi mi rubate le battute!"
Oggi questa è Lampadusa e non è l'isola che non c'è.
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17 settembre 2011


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Io mi dimetto!

Non ho mai pagato per fare sesso. E non ho mai chiesto soldi per fare sesso.
Non ho mai presentato Sanremo, non ho mai chiesto a nessuno di piazzare mio fratello in una fiction. Non sono ministro, non sono nemmeno consigliere regionale. Non vivo all'Olgettina. Non andrei mai a letto con un 75enne, nemmeno se fosse l'uomo più potente d'Italia.
Sono demodè? Sono all'antica? Sono una brava ragazza? Sono normale? Sono stupida? Sono solo una racchia che fa come la volpe che non arriva all'uva?
Fate vobis! 
Io preferirei la carriera politica della Merkel, che con il suo culone non appetibile (perdonatemi, ma nemmeno mi và di scrivere certe cose per citazione) tiene a galla un paese, alla carriera politica della Minetti, che sappiamo tutti essere meglio senza t-shirt, almeno in quel caso sembra riuscire a mostrare se non delle doti, delle zinne!
Io preferirei concentrarmi sui problemi di un'Italia che va a rotoli, piuttosto che sui problemi di un premier che va a puttane!
Io preferirei che si usasse il termine puttana, al termine escort, per tutte quelle ragazze che si mettono in fila davanti alla porta di una camera da letto con i loro sogni e con delle richieste da esaudire in cambio di toccatine nelle parti intime.
Io preferirei che non ci fossero eroine che dicono no, perché in certi casi, in questo caso, un no non sarebbe stato eroico, ma doveroso, naturale, normale se ci si considera delle donne del 21esimo secolo e non delle becere cortigiane dai tempi bui.
Io preferirei che a delle non dimissioni del nostro presidente del consiglio, seguissero le nostre dimissioni! Dimissioni da italiani, se a rappresentarci e a governarci c'è certa gentaglia.
Perché mi chiedo: dove sono andati i tempi di una volta, per Giunone, quando ci voleva per fare il mestiere anche un pò di vocazione... (*)
Non solo quello della puttana, ma anche per quello del Presidente del Consiglio.

(*) La città vecchia di Fabrizio De Andrè
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15 settembre 2011


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C'è puzza di...

Non ci si crede alle notizie che vengono pubblicate sui giornali!
Oggi ci è toccato leggere: "Camera, seduta sospesa per puzza".
Sarà stata una seduta del governo della Fattoria degli animali di Orwell tenuta in una stalla, o nel porcile?
No, si parla di Montecitorio. Roma. Italia.
Qualcuno l'ha fatta grossa.
Qui la cosa puzza.
Aveva ragione Berlusconi: "E' un paese di merda!"
L'aria si è fatta irrespirabile.
Questa finanziaria è una grossa cagata!
Aveva ragione Berlusconi: "I comunisti non si lavano!" o comunque, evidentemente, si lavano troppo poco.
Chi la fa l'aspetti.
Qui tira una brutta aria.
Il parlamento è già stato acquistato dai cinesi che l'hanno trasformato in un grande ristorante cinese.

In ogni caso la maggior parte dei parlamentari si è detto perplesso: "Ci avevano detto che pecunia non olet..."
C'è del marcio in Italia!
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8 settembre 2011


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La manovra violenta

Stamattina mi sono svegliata indolenzita. Capita, mi sono detta.
Sono arrivata al lavoro e ho letto i giornali e ho scoperto che in realtà mi ero svegliata più povera, ma me lo aspettavo.
Eppure sono un tipo curioso così i termini di questa nuova manovra li ho voluti leggere tutti, questi sono quelli che mi hanno colpita:
- L'Iva passa dal 20% al 21%. E io pago o comunque ne faccio le spese.
- Contributo di solidarietà sopra i 300 mila euro. Una super tassa del 3% su questi redditi. Io non la pago, ma forse sarebbe stata l'unica tassa che avrei voluto pagare. 
- Aumento dell'età pensionabile delle donne nel settore privato. Ed io pago o comunque ne faccio le spese.
- Cambia l'Articolo 8 e saranno possibili deroghe alle leggi nazionali sul contratto di lavoro per gli accordi nazionali e territoriali. Ed io pago o comunque ne faccio le spese.  
- Soppressione delle province rinviata a un disegno di legge costituzionale. Ci penseranno domani, dicono. Intanto io pago o comunque ne faccio le spese.
- Indennità parlamentari: riduzione dei tagli delle indennità dei membri di Camera e Sanato, almeno di sei volte di meno di quello che era previsto nel testo originario e ammorbidimento dell'incompatibilità del loro mandato con altri incarichi pubblici. 
Questi non solo non pagano e non ne fanno le spese, ma come dice un detto: "fottono e se ne fottono" (e scusate il francesismo!).

In tempi di crisi tutti devono fare dei sacrifici. 
E per spiegare dei punti di questa manovra uno dei nostri cari ministri, Maurizio Sacconi, ricorre ad un aneddoto violento. Qualcuno la chiama barzelletta, ma le barzellette devono far ridere.
"Faccio un esempio un pò blasfemo per rispondere alla Cgil rispetto agli scenari apocalittici che ha fatto. Vale quello che disse una suora in un convento del '600, dove entrarono dei briganti. Le violentarono tutte tranne una. Il Santo Uffizio la interrogò e le chiese: 'Ma come mai non è stata violentata?' Lei rispose: 'Perché ho detto di no...'"

L'aneddoto mi piace. Questa manovra è fatta da alcuni briganti, che provano a salvare il loro didietro, ma non questo Paese, ed io vorrei essere quella suora non violentata perché ho avuto la possibilità di poter dire di no.
Invece stamattina mi sono svegliata indolenzita.
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6 settembre 2011


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Sciò, però!

Adesso il Paese si salverà! 
Gli italiani hanno dimostrato di aver capito che questo governo sta manovrando male. Gli italiani hanno urlato, fischiato, sfilato. Gli italiani hanno dimostrato di non essere un paese di merda, ma di essere nella cacca! E la puzza comincia a farsi sentire. Altro che futuro roseo...
L'Italia sembra non saper crescere. Come i cani che somigliano al proprio padrone.
Il lavoro manca. Quindi a che serve uno statuto dei lavoratori? L'avrà pensata così Maurizio Sacconi, ministro del lavoro, quando ha deciso di inserire la modifica dell'articolo 8 dello Statuto dei lavoratori.  
Questo Paese ha bisogno di una svolta! E se non ci si fida più del Presidente del consiglio si potrebbe puntare sul nuovo che avanza. Si è fatto avanti il Presidente della Repubblica, che ieri ha preso in mano la gestione della crisi economica e finanziaria.
Questo governo non ha più alibi, ma si avvale della facoltà di non rispondere.
La Camusso si arrabbia: "Siamo sull'orlo dell'abisso!"
L'esecutivo promette: "Con questa manovra si fa un passo avanti!"
Appunto, ci salvi chi può! Si è alzata (l')Iva...
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2 settembre 2011


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Sono stata nominata! (Ai Macchianera Blog Awards)

In nomination! Mi sembra assurda!
Non ho il fattore X, vivo in città, non su un'isola deserta, nè nella fattoria di una campagna o nella tenda di una tribù sperduta nel cuore dell'Africa, ho un fratello più grande, ma non è il grande fratello, eppure sono finita in nomination!
Mi spiego: oggi sono uscite le nomination su Macchianera per il Blog Awards 2011 e Le parole dell'Assurda si contenderà il premio come "Miglior sito o blog personale".
Ok, lo ammetto, un pò ci speravo. Ci speravano tutte le parole assurda scritte fino ad oggi e da oggi lo sperano anche le parole che verranno. Per cui se avete voglia di votare, potete farlo qui . Vorreste votare me? Nulla in contrario.
Io, emulo Metilparaben, ovvero non voterò per me ma vi dico, nell'ordine, per chi: Meltiparaben, Giuliano Pisapia, I segreti della casta, Spinoza, Piovono rane, L'Unità, Geekissimo, Antonio Genna, Confessions of a food stylis, Gli Spietati, Rapporto Confidenziale, Malafemmena, Vitaminic, E io che mi pensavo, Makkox, Ciwati, Il lodo Ligabue, Un giorno da pecora, Facebook, Dania, Non leggete questo blog, Ninja Marketing, UomoMordeCane, Daniele Luttazzi, L'isola dei cassintegrati, Volevo fare solo la photoeditor, Sora Cesira, Travelblog.
Buon voto a tutti!
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Dai diamanti non nasce niente, dalla merda nascono i fior...

"Tra qualche mese me ne vado... vado via da questo paese di merda... di cui... sono nauseato... punto e basta... Anche di questo, della vicenda P4, non me ne può importare di meno... perchè io... sono così trasparente... così pulito nelle mie cose... che non c'è nulla che mi possa dare fastidio... capito?... io sono uno... che non fa niente che possa essere assunto come notizia di reato... quindi... io sono assolutamente tranquillo... a me possono dire che scopo... è l'unica cosa che possono dire di me... è chiaro?... quindi io... mi mettono le spie dove vogliono... mi controllano le telefonate... non me ne fotte niente... io... tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei... da un'altra parte e quindi... vado via da questo paese di merda... di cui... sono nauseato... punto e basta..." 
Parole (assurde?) di Silvio Berlusconi.

Dal mio punto di vista, in questa intercettazione c'è una buona ed una cattiva notizia. Cominciamo dalla cattiva: a parlare così è il nostro Presidente del Consiglio, ovvero l'uomo che con il suo operato più dovrebbe far bene per questo paese. Voi riuscireste a far del bene per una cosa che considerate di merda? 
La buona: "tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei... vado via da questo paese..." Quindi non ci resta che resistere! Ancora un pò, qualche mese! Infondo bisogna solo credergli, aspettare che mantenga la parola, che realmente faccia ciò che dice, senza appellarsi al fraintendimento. Insomma fidarsi di lui.
Ops, credo di dovermi scusare: ora che ci penso in questa intercettazione non c'è nessuna buona notizia.
 

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