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28 novembre 2011


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La coppia scoppia!

I rapporti di coppia non sono sempre facili. 
C'è bisogno di comprensione, compromessi, c'è bisogno di stima, di complicità e a volte nonostante tutto le coppie scoppiano. Anche quelle che non ti aspetti, quelle che vorresti restassero sempre insieme, perché insieme ci piacciono tanto, perché insieme ti fanno credere che sia possibile e ci rimani male quando qualcuno ti comunica: "Non stanno più insieme, non lo sapevi?"
Non lo sapevo! E ti viene quella faccia da ebete, da no, vi prego no, fatelo per me, fatelo per noi che c'abbiamo creduto, rimettetevi insieme, riprendete i cocci e ricostruite tutto.
Non stai nemmeno lì a chiedere che cosa sia successo, non lo vuoi sapere come se non fosse mai successo, vuoi solo che le cose tornino com'erano, come ci piacevano, vuoi solo poterli pensare come la coppia più bella del mondo. Infondo li avevi visti insieme nelle difficoltà, nelle sfide importanti, nella gioia, nella grande gioia. E avevi persino lottato con loro e gioito con loro, difendendoli dinanzi ai maligni, dinanzi a chi diceva: "Vedrai non funzionerà. Finiranno per entrare in competizioni e si tireranno i piatti dietro. Succede sempre così con determinate coppie!"
Succede sempre così.
E niente sono valse le serate a confrontarsi con gli amici, a chiedere consigli, a mediare, a dire: "facciamo un ultimo sforzo, riproviamoci ancora una volta!"
Niente, alla fine te ne vai sbattendo la porta, sperando che l'altro ti riacchiappi, che ti dica che è vero che basta poco, che è vero che ci stiamo sbagliando e che separati no, non è possibile!
Infondo loro non sono mica Albano e Romina?!
Loro sono Giuliano Pisapia e Stefano Boeri.
E a me quanto piacerebbe credere ancora nel rapporto di coppia!
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24 novembre 2011


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Grana Padano ergo sum


La Padania esiste, perché c'è il Grana Padano.
Dicono. Anzi lo dice il leghista Gianluca Buonanno.
Allora io dico: la Lucania esiste perché c'è l'amaro Lucano; Parma esiste perché c'è il prosciutto di Parma; Bruxelles esiste perché ci sono i cavoletti; il Montenegro esiste perché c'è l'amaro Montenegro; Saronno esiste perché c'è l'amaretto; Treviso esiste perché c'è la trevisana; Benevento esiste perché c'è la strega; Moena esiste perché c'è il puzzone (e bisogna capire se esserne fieri!); la Sicilia non sa se esiste per il cannolo o la cassata; Cremona esiste perché c'è la crema.
Ma vi dirò di più: le galline esistono per le zampe di gallina; il porco c'è per il piede di porco; il topo esiste perché usiamo il mouse; la trippa perché c'è Giuliano Ferrara; il cane esiste per poter fare cagnara; le fate ringraziano le proprie mani; le papere i propri piedi.
E Babbo Natale esiste perché ha una casella postale e ha fatto il testimonial della Coca Cola.
Ho qualche dubbio, invece, sull'asino che vola, gli extraterrestri e l'uomo perfetto. Non ho ancora incontrato nessun rappresentante di queste tre specie.
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22 novembre 2011


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Cesare e la Chiesa

C'era un paese affacciato sul mare. Era stato culla di cultura e patria di grandi bellezze. La storia nasceva e passava di là, un tempo.
Le cose cambiarono. Il tempo passò. Le bellezze rimasero, della cultura qualcuno ancora ne aveva un ricordo, ma sembrava non bastare.
Il paese andò in crisi. Si giustificarono dicendo che era il mondo ad essere in crisi, ma gli altri stavano meglio.
Cambiarono il governo, forse non così in fretta come avrebbero dovuto, ma lo fecero.
I tempi erano duri e allora si chiesero dei sacrifici a tutta la popolazione. Si disse: "Dovremmo inventarci vecchie e nuove tasse, dovremmo attuare delle misure che non piaceranno. Si dovranno fare dei sacrifici e dovranno farli tutti!"
Uomini e donne, vecchi e bambini. E chi ha di più, dovrebbe dare di più. 
Fu allora che si fece innanzi la Chiesa di quel paese, che disse: "Siamo pronti a cedere parte del nostro vasto patrimonio immobiliare per aiutare il paese a contrastare la grave crisi economica. La Chiesa si adopererà per alleviare le sofferenze dei più bisognosi."
La Chiesa fa la Chiesa o è la fantasia che supera la realtà? 
Forse, dipende solo dalla realtà di cui si sta parlando. Per gli altri si potrà sempre dire: "ma noi non siamo loro!" 
Accidenti, accidentaccio!
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17 novembre 2011


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Il governo del futuro

Ho guardato la foto di questo nuovo governo: uomini e donne, vestiti scuri, sobrietà e compostezza. 
Ho avuto paura.
Ho avuto paura perché questa gente non rideva, ma sorrideva e c'è una bella differenza.
Ho avuto paura perché questa gente dice che la crisi c'è e non la nasconde sotto il tappeto.
Ho avuto paura perché nessuno ha raccontato una barzelletta.
Ho avuto paura perché ho sentito pronunciare una parola "vecchia", talmente "vecchia" che mi è sembrata nuova: sacrificio.
Ho avuto paura perché guardandoli mi sono accorta che la politica ha fallito e che quei politici che hanno fallito dovrebbero essere sostituiti, ma a sostituirli non ci sono nuovi giovani politici, ma tecnici esperti, perché non abbiamo altro.
Ho avuto paura perché pur se rappresentano le eccellenze mi sono resa conto che non mi fido.
Ho avuto paura perché mi sono ritrovata a pensare, da blogger: "mi mancherà Brunetta, che forniva ottimi spunti per i miei post!" Poi ho letto la sua ultima intervista sul Corriere e mi sono resa conto che certa gente non perderà mai l'occasione per stare zitta.
Ho avuto paura che le parole di Berlusconi non fossero un addio, ma un avvertimento. O una minaccia.
Ho avuto paura dello spread, perché per la prima volta mi sono detta che lui se ne potrebbe fregare di questo governo.
Ho avuto paura che il vento nuovo fosse già finito.
Ho avuto paura che questo presente torni ad essere troppo presto esattamente come il passato.
Speriamo che passi.
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15 novembre 2011


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L'Italia s'è desta?

Un giorno ve lo chiederanno: "dov'eravate e cosa stavate facendo quando avete avuto la notizia delle dimissioni di Berlusconi?"
Il fatto è serio. Il berlusconismo non è arrivato alla sua maggiore età. Conoscendo il premier Bunga Bunga, forse ce lo saremmo dovuti aspettare!
Io ho cenato con degli amici, siamo andati avanti a brindare per un pò ed ogni volta abbiamo dovuto trovarci motivi diversi, per alzare i calici. Lui dal Colle non scendeva! Noi avevamo altri impegni. Della cena non è rimasto che qualche avanzo. Io ero in tram quando mi è arrivato un sms da un uomo di sinistra: "Ora Berlusconi si è dimesso..."
Avrei voluto urlare, anche solo un piccolo gridolino di liberazione, ma non ho potuto: sabato sera ero completamente afona! E non perché avessi urlato prima. Solo un bruttissimo scherzo del destino, o una cosa assurda! Ho chiamato i miei genitori e mia madre dall'altro capo del telefono a stento mi sentiva, eppure non si è preoccupata per la mia voce. Ha urlato per me. Una signora bionda sul tram ha capito, e ha urlato anche lei.
Poi ho fermato una coppia per strada, ho avvisato anche loro, come si avvisa qualcuno che la "guerra è finita", "il coprifuoco è stato abolito", "l'Italia ha vinto i mondiali". Ero pronta ad incassare un chissenefrega e invece è arrivato un: "signorina, lei ci sta dando la più bella notizia della giornata!"
Anche questo è strano in un paese che si era dimenticato di essere normale.
Il giorno dopo, il muro fuori dalla finestra era grigio come sempre e il lunedì lo spread è rimasto alto. Termini Imerese chiuderà con una settimana in anticipo. 
Ci aspettavamo una nuova Italia? 
L'Italia è sempre la stessa. Quello che potrebbe cambiare, potremmo essere noi italiani e magari, un giorno, sapremmo scegliere politici migliori da non dover sostituire con dei tecnici dell'economia. Intanto mi godo la mia nuova faccia. Una faccia normale.
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8 novembre 2011


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Mi dimetto, lo prometto e se prometto io mantengo...

Berlusconi sale al Quirinale. Questo è quello che si sono detti lui e Napolitano.

Berlusconi: "Io mi ero perso nella figa e tu, tu dalla rabbia ormai non mi credevi più e adesso che sono salito qua ti dico mi dimetto, si, e non lo avrei detto mai."

Napolitano: "e adesso giura, adesso giura, adesso giura che non hai paura, che non è una fregatura dirmi mi dimetto, perché per delle dimissioni, senza reali dimissioni sparano lo spread su! e noi cadiamo giù!"

Berlusconi: "mi dimetto e lo prometto, e se prometto poi mantengo."

Napolitano: "ti dimetti e se ci tieni, tu prometti e poi mantieni. Prometti, prometti!"

Berlusconi: "ti giuro dimissioni, dimissioni in eterno, e quando mi dimetterò me ne andrò all'inferno, ma solo dopo la legge di stabilità, sperando poi che mai si farà. Lo grido cento, mille volte a sera. Sono disperato e non mi resta che una preghiera: spero di non svegliarmi già in galera, quando solo sarò."

Napolitano: "prometti, per sempre sarà. Prometti indietro non si tornerà! E adesso se c'è una crisi la mandiamo via, perché i problemi tuoi non sono più i problemi miei. Bisogna che tu non sia più con noi e tutti gli altri poi, non ti chiameranno mai! E adesso giura, adesso giura sopra la mia Costituzione che non è certo dedicata a te e che invece io ho consumato con i baci e pianti, perché per colpa tua non ci credevo più!"

Berlusconi: "mi dimetto e lo prometto, e se prometto poi mantengo."

Napolitano: "ti dimetti e se ci tieni, tu prometti e poi mantieni. Prometti, prometti!"

ADESSO GIURA!


*T'appartengo di Assolo, Franco Migliaccio, E. Migliaccio, Stefano Acqua, E. Migliacci.
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7 novembre 2011


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Il (nostro) Diluvio Universale

Allora  Dio guardò l'Italia e disse: "E' venuta per me la fine di questo paese, perchè l'Italia è piena di brutture. Ecco io manderò il Diluvio, cioè le acque sull'Italia. Farò piovere sull'Italia per 40 giorni e 40 notti, anzi no. Per come siete messi vanno bene anche solo 4 ore, ma in quelle 4 ore cadrà la pioggia di un inverno intero. Quattro ore qua e poi quattro ore là. I muri di Pompei si sbricioleranno, la città eterna tremerà sotto il fragore dei tuoni e Alemanno dirà che non era possibile prevederlo. I tombini salteranno. Le acque diventeranno poderose e si porteranno via i paesi. Costoni di montagne cadranno e copriranno di fango vie che non saranno più vie. Le città si allagheranno e gli autobus andranno sott'acqua. I fiumi usciranno dai loro letti e si riprenderanno le terre dove hanno costruito e dove hanno condonato. Nei torrenti correranno i rifiuti che hanno prodotto senza saperli smaltire. I politici chiederanno lo stato di calamità e i cori dell'imprevedibilità continueranno ad alzarsi da un capo all'altro del Paese, ma saranno sempre in ritardo. E non ci sarà tempo per una visita del primo ministro in un Paese che affonda non solo nei propri confini. E poi dopo che la pioggia sarà caduta e che l'acqua avrà devastato, allora compariranno gli angeli. Gli angeli del fango, quelli che da soli, senza aspettare gli aiuti di stato si rimboccheranno le maniche e con le loro braccia proveranno a ripulire questo paese. Saranno loro che avranno il compito di ricostruire e di partire da zero. E dovranno essere loro quelli che porteranno la memoria. E quella memoria dovrà servire per difendere quelle stesse terre, per non consegnarle più a chi specula e cementifica. Dovranno essere le loro voci ad alzarsi per dire basta. Dovranno essere loro a ricordarsi che la pioggia non deve far paura. In un paese dove certi uomini e certe speculazioni fanno più paura della pioggia."
Per questi giorni, Dio avrebbe potuto dirlo sul serio, perchè questo è stato il nostro diluvio universale e rischiamo di averne uno a settimana.
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2 novembre 2011


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Su e giù dal Colle

La crisi è crisi.
E' un via vai di gente, di finte proposte, di preoccupazioni, di allarmismi, di correnti, di pensieri e parole, di salite e discese.
Le borse vanno giù e allora i politici vanno su. 
Su al Colle.
Bersani sale al Colle.
Casini sale al Colle.
Tremonti sale al Colle.
Berlusconi dovrebbe salire al Colle.
Fini c'è già stato al Colle.
Tutti su da Napolitano, indispettito perchè in tempi di crisi anche le tartine costano e questi politici mangiano, mangiano e mangiano. Si sono mangiati il Paese!
Eppure io ne inviterei qualche altro. Su anche Bossi, Calderoli, magari anche Scilipoti che tiene in piedi il governo e che crede di essere il nuovo che avanza. E su anche chi scalpita, ovvero il giovane Renzi. Destra e sinistra, tutti su! Su Angelino Alfano, leader (?) del Pdl, e di tutti i suoi tesserati. 
E le donne? Volete lasciare giù le donne? Su le quote rosa, su la Bindi, su la Gelmini, su la Prestigiacomo, persino la Santanchè. 
Su, sempre più su.
E quando saranno tutti su, proviamo a fare un giochino.
Chi buttereste per primo giù dal Colle?
 

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