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25 settembre 2012


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(A Renà) Non esageriamo!

I politici esagerano, si sa.
Esagerano nel non volersi tagliare le indennità.
Esagerano nell'aumentarsi gli stipendi.
Esagerano nel tempo in cui occupano i posti delle istituzioni.
Esagerano nel fare e dire cose a loro insaputa.
Esagerano nei festini e nelle cene eleganti.
Esagerano nell'essere fraintesi.
Esagerano nell'usare le auto blu, gli inviti gratis, gli sconti multipli, le agevolazioni agevolate, i prezzi di favore, il favore di alcuni prezzi.
Esagerano nel fare vacanze, di su, di già, al mare, in montagna, in Italia, all'estero, in barca, in yatch, negli alberghi, nei residance, nelle ville.
Esagerano nel giustificarsi.
Esagerano nel non voler giustificarsi.
Esagerano quando rubano.
Ed esagerano quando ci pigliano per il culo.
Perciò, a Renà, oggi quei tuoi manifesti in cui ci avvisi a gran voce che questa gente la mandi a casa tu, perché ora fai pulizia, sai dove te li devi appendere?! Con rispetto parlando, naturalmente.
No, ma solo perché è giusto ricordarti che questa era la TUA giunta, non la mia.


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4 settembre 2012


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Tutti quanti dobbiamo morire

L'ultima volta che ho visto mio nonno è stato in un ospedale e lui mi disse: "Io non voglio spegnermi. Io voglio morire".
Mio nonno non era un cardinale, non era un radicale e non era nemmeno un padre stanco di vedere una figlia non vivere.
Dopo qualche giorno morì d'infarto. Non era in ospedale per problemi di cuore. A me piace pensare che lui sia stato in grado di decidere come andarsene, quando era giunto il momento di farlo. La sua malattia lo avrebbe spento e lui, invece, voleva morire.
Già, mio nonno non era un cardinale, non era un radicale e non era nemmeno un padre stanco di vedere una figlia non vivere. Era solo una persona di buon senso. Era un contadino con il senso delle stagioni che passano.
Io vorrei morire così, scegliendo di poterlo fare. Io vorrei morire come una persona di buon senso. Io non vorrei morire come Piergiorgio Welby, ma vorrei morire come il Cardinal Martini. Che poi sono morti nello stesso modo, ma il Cardinal Martini ha avuto il silenzio e il rispetto che la morte si merita e ha avuto un funerale, un funerale bellissimo. Un funerale con il Capo del Consiglio, il Sindaco, il Presidente della regione, i prelati, quelli di rosso vestiti, quelli importanti a ricordarlo. Ma non è per questo che vorrei morire come il Cardinal Martini. Non è per il funerale, ma per le persone che gli volevano bene, che lo conoscevano e che non lo conoscevano, ma che ci si riconoscevano, che si riconoscevano in quella Chiesa che poteva essere vicina e sensata e più giusta, che lui provava ad essere. Quella che parlava di divorziati, di contraccezione, di fine vita, di procreazione assistita, di realtà, delle cose in cui viviamo tutti i santi giorni. Quella che parlava ai laici. E proprio perché ho avuto la sensazione che il Cardinal Martini avesse parlato anche con me, io ai suoi funerali ci sono andata e in piazza Duomo ho viste persone che mi somigliavano e a cui somigliavo e mi sono sentita più umana. E nonostante il Capo del Consiglio, il Sindaco, il Presidente della regione, i prelati, quelli di rosso vestiti, quelli importanti, quello sarebbe potuto essere il funerale di un radicale, di una figlia lasciata andare per troppo amore, di mio nonno, perchè era solo il funerale di una persona di buon senso. Ed io voglio morire così. Da laica, l'unica preghiera che ho è quella di lasciarmelo fare. Esattamente come l'avete lasciato fare ad un uomo di Chiesa.
 

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