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6 febbraio 2018


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L'Italia è un paese strano. E (forse) fascista.

In un altro paese se un folle si getta sulla folla per seminare morte o si mette a sparare a caso su persone inermi, quel folle verrà chiamato terrorista, il suo atto sarà un atto criminale e tutti saranno pronti a condannare senza se e senza ma.
In Italia no, l'Italia è un paese strano. In Italia puoi essere un terrorista solo se sei islamico e se non lo sei e sei italiano puoi essere solo un folle (povero!), che un giorno ha perso la testa (povero!) e che per questo, un po' esasperato (povero!), ha commesso degli atti un tantino forti.

In un altro paese se uno conserva in casa propria bandiere, oggetti, suppellettili, libri che inneggiano a estremismi, quegli estremismi verranno chiamati col proprio nome: nazismo, fascismo, antiseminismo, comunismo, razzismo, islamismo, veganismo ecc. ecc. perché diventa importante riconoscere le cose che abbiamo davanti e chiamarle col proprio nome. 
In Italia no, l'Italia è un paese strano. In Italia puoi essere un fascista, militare in un partito, candidarti alle elezioni, ma se fai una qualsiasi azione riconducibiule al tuo credo, religioso e/o politico che sia, allora la politica e/o la religione devono rimanerne fuori. Il tuo gesto non è politico e non è religioso, ma è solo un atto scellerato di un essere deviato e guai a dire il contrario.

In un altro paese su uno si veste della bandiera dopo aver cercato di uccidere persone innocenti ci si affretta a riprendersi la propria bandiera indignandosi per averla lasciata a coprire un criminale.
In Italia no, l'Italia è un paese strano. La bandiera la si lascia sulle spalle del ragazzo pistolero perché così lo si può vestire e dire, in fondo, un patriota.

In un altro paese quando le vittime di un atto terroristico si salvano, ricevono visite di politici e istituzioni, vengono strette mani e persino chiesto scusa per le persone che non abbiamo saputo difendere. Le vittime, quelle morte e quelle restate in vita, le loro famiglie, vengono fatte sentire meno sole e adottate dalla comunità, perché si deve restare umani.
In Italia no, l'Italia è un paese strano. I politici in ospedale non ci vanno. Se le vittime sono di colore e il periodo è quello della campagna elettorale si resta a casa a twittare messaggi che invitano alla calma, questo si, e se proprio bisogna dire qualcosa lo si fa davanti ad un microfono, in uno studio televisivo. Se proprio bisogna stringere delle mani, meglio che siano le mani di un giornalista.

In un altro paese, quando ci sono delle vittime ci si chiede chi siano. Si racconteranno le vite e le storie di chi ha rischiato la propria vita senza nemmeno sapere perché.
In Italia no, l'Italia è un paese strano. Se le vittime sono di colore non dovrebbero nemmeno avere un nome, le loro storie non si dovrebbero conoscere e narrare, i loro sacrifici non devono essere stati sacrifici così grandi. L'empatia non è un sentimento che possiamo provare. Il fatto che siano ancora vive non è una fortuna, ma una colpa. Loro non sono vittime, ma extracomunitari immigrati.

In un altro paese se si grida all'invasione si analizzano i numeri e si può anche ammettere che i numeri, essendo numeri, sono dati freddi e precisi e perciò inattaccabili. Se in una data città il numero di persone che riguardano una certa categoria scende, allora si dovrà dire che la presenza di quella certa categoria è minore rispetto agli anni passati.
In Italia no, l'Italia è un paese strano. I numeri non appartengono alle scienza esatta e la matematica è un'opinione. Se qualcuno grida all'invasione, quell'invasione deve esserci per forza. Io, a esempio, potrei dirvi che, mentre sto scrivendo, ho un immigrato extracomunitario dietro le mie spelle che quando ho cominciato a scrivere questo post non c'era! 

In un altro paese, dopo un fatto del genere (mi riferisco all'atto terroristico di un fascista), e vicini alle elezioni, i cittadini diffiderebbero di quei politici che cavalcando i fatti di cronaca (e mi riferisco a Pamela fatta a pezzi e nascosta in due valigie), con l'utilizzo strumentale dei se e dei ma (i fatti di violenza vanno condannati sempre, ma...) continuano a parlare alla pancia e non alla testa e al cuore dei propri elettori.
In Italia no, l'Italia è un paese strano. Qui quei politici di cui dovremmo diffidare vedono crescere il proprio consenso, perché se non condanno l'atto terroristico di un fascista prenderò i voti di tutti quelli che sono sempre più fascisti. Sempre più fascisti. Sempre più fascisti. Perchè l'odio non spaventa questi fascisti, anzi. Perché l'odio mette una certa allegria a questi fascisti, che ritrovano voce, voglia di mostrarsi e una gran voglia di contare. Contare votando perchè i fascisti votano.

In un altro paese che abbia conosciuto e avuto il fascismo, i fascisti farebbero paura. E i politici, magari, proverebbero a stare lontani da certi pericoli che dovrebbero essere lasciati nel passato.
L'Italia no, l'Italia è un paese strano. Da noi il fascismo rialza la testa e nessun politico dice a chiare lettere che sono sempre teste di cazzo.

 

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