Giudichi il giudice.
Guardi l'agenda, cerchi di venire incontro a chi lavora tanto, tanto, tanto, ma lasciamo che la legge resti uguale (quasi) per tutti, ovvero uguale a chi non si può dire impedito.
E come si fa? Bocciamo il comma 4, ma mettiamo delle postille al comma 3. Cioè?
Cioè la Consulta avrebbe bocciato la certificazione di Palazzo Chigi sull'impedimento e l'obbligo per il giudice di rinviare l'udienza fino a sei mesi, dichiarando illegittimo il comma 4 dell'art.1 della legge 51 del 2010. Però è stato modificato il comma 3, rispetto al quale la Corte sarebbe intervenuta con una pronuncia 'additiva' , prevedendo che "il giudice, su richiesta di parte, quando ricorrono le ipotesi di cui ai commi precedenti, rinvia il processo ad altra udienza".
Come dire: "oggi puoi? domani? ahò ma che c'hai da fà?! E va bene il viaggio diplomatico all'estero con l'amico tuo presidente, ma quella riunione nel transatlantico mi sembra un pò una baggianata! Facciamo che dopodomani ci vediamo in tribunale!"
Certo che questi giudici (in parte) comunisti sono lì, che in un modo o nell'altro ti aspettano al varco. Non mollano! E scommettiamo che ci sentiremo dire che proprio il giorno di quell'udienza il Paese avrebbe avuto bisogno di un impegno concreto, dell'approvazione di quella certa legge, o di quella certa discussione che ci avrebbe portato fuori dalla crisi, che ci avrebbe fatto accelerare nello sviluppo, che ci avrebbe fatto uscire dall'empasse e dallo stallo in cui siamo da mesi?!
Per fortuna il governo non è in pericolo e certo non risentirà di questa decisione. E comunque c'è la televisione per spiegare quanto la magistratura sia la patologia italiana. Bisogna solo decidere chi sarà la spalla migliore per il nostro vessato Presidente del Consiglio tra Vespa, Vinci e Signorini. Vediamo chi ha il picco di auditel più alto e la scia di saliva più lunga!
1 commenti:
...e perchè non tutti e tre? :-)
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