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4 aprile 2014


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Dentiere e non denti d'oro

Non è un paese per vecchi.
Decisamente no, l'Italia non lo è.
Anche se poi, a ben guardarci, è facile rendersi conto che siamo un paese di vecchi.
E qualcuno ha ben guardato e si è ricordato che i vecchi votano.
I vecchi votano e sono più dei giovani e si accontentano più facilmente, in fin dei conti, la loro vita l'hanno vissuta e da vecchi i bisogni diminuiscono. 
Ai vecchi, basta vivere decorosamente senza stancarsi troppo, quindi non gli devi promettere un lavoro.
Ai vecchi basta vivere dignitosamente e non hanno l'esigenza di accumulare beni e di spendere chissà quanti soldi, quindi basta alzargli un po' la pensione minima.
Ai vecchi basta non sentirsi soli, e se proprio sono soli gli si può regalare un animale che gli faccia compagnia, con tanto di visita veterinaria (quasi) gratuita, così due chiacchiere le scambiano anche con un medico che non serve strettamente  a loro.
Ai vecchi basta dare un po' di pane. Il pane. 
Cazzo, ecco il rischio: dare il pane a chi non ha i denti.
Ai vecchi basta promettere uno sconto sulla dentiera e il voto è preso.
Si, Forza Italia: mordi il futuro con dentiere nuove di zecca.
E se quei vecchi proprio non vogliono sentirne di votare Forza Italia?
Si può sempre pensare ad uno sconto per gli apparecchi acustici.
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12 marzo 2014


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Parità degenere

Le donne capaci non hanno bisogno di quote rosa. 
E quelle donne capaci più degli uomini occuperanno i posti che non riusciranno ad occupare gli uomini.
Pensateci: le donne sono più capaci degli uomini a riordinare la casa, a cucinare per la famiglia, a fare la spesa; sono insuperabili con il ferro da stiro, veloci nel cambio dei pannolini, dolci e severe nel crescere i figli, pazienti nelle riunione con gli insegnanti. Sono più brave e infatti in tutti questi posti ci sono donne, mica gli uomini?!
Che poi te lo immagini un mondo governato dalle donne? Come minimo ti istituiscono la malattia forzata in quei giorni lì, oppure, che so, l'obbligo di asili nido in tutte quelle aziende con donne in età da figli piccoli, o l'inserimento di una dieta ipocalorica in mensa, oppure ti immigini se decidessero anche per la parità di stipendio con gli uomini? 
Una parità tutta a loro vantaggio, insomma.
Eh no, troppo facile così. Che poi bisogna davvero avere troppa poco stima delle donne per trattarle come una categoria protetta e le donne non hanno mica bisogno di essere protette. E poi protette da chi? Dagli uomini? Proprio gli uomini che le ritengono così indispensabili? Indispensabili in casa, come angelo del focolare; indispensabili nella famiglia, come pilastro morale e figura di riferimento per i figli; indispensabili nella cura della scelta delle cravatte. No, la donna è una figura centrale, importante, fondamentale nelle quattro mura domestiche.
E poi, diciamolo, donne importanti in ogni campo ci sono già e fanno strada, anzi, a volte, sono molto più caparbie degli uomini. Sono quelle donne che si comportano come degli uomini e riescono ad essere anche più cattive e sono proprio quelle donne il guaio delle donne. Di quelle donne, le donne dovono aver paura: quelle che dicono che le donne capaci non hanno bisogno di quote rosa e di solidarietà femminile; quelle che pensano come uomini spaventati, che mettono in mostra i muscoli per apparire forti e che si dicono intelligenti.

No, un paese civile non ha bisogno delle quote rosa. Ecco perché in Italia erano indispensabili.

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14 febbraio 2014


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Vota e fai votare?

Io so che il Pd ama fare le elezioni. Aveva preso questa abitudine di votare per le primarie per decidere qualsiasi cosa: candidati a sindaci, candidati alla segreteria, candidati a premier, candidati a candidati. Sempre in fila, spicci a portata di mano, tutti belli composti, facce stanche, ma sguardo verso il futuro. 
Poi arrivarono le elezioni, quelle vere, e il Pd non vinse, anzi perse quel segretario premier che quel popolo sempre in fila, spicci a portata di mano, tutti belli composti, facce stanche, ma sguardo verso il futuro, aveva scelto.
E poi che accadde? Si votò per il Presidente della Repubblica e stavolta il popolo non c'entrava e quelli, i politici, riuscirono a far vincere qualcuno, un nuovo presidente?  No.
Infatti ci ritroviamo con Napolitano che convoca Letta, che è del Pd, che si mette a governare con il Pdl, che si spacca dopo che Berlusconi è diventato per (la) legge un delinquente e allora rinasce Forza Italia, che passa all'opposizione, e Alfano cresce e diventa leader (lui?!) del Nuovo Centro Destra perdendo consensi e punti percentuali nei sondaggi del che sarà e il M5S che fa? Si costerna, si indigna, si impegna poi getta la spugna con gran dignità.
Intanto il Pd, che senza elezioni non sa stare, cerca un nuovo segretario e mette su nuove primarie e quel popolo sempre in fila, spicci a portata di mano, tutti belli composti, facce stanche, ma sguardo verso il futuro.
Cuperlo, Civati, Renzi. 
Vince Renzi, che spinge sull'acceleratore, che vuole una nuova legge elettorale, che parla con Berlusconi, che riorganizza i club, che supera il 37% grazie (anche) a Casini, che ancora aveva un peso Casini? Che così dicono quelli dei sondaggi del che sarà e che, sai mai, potrebbe anche tornare un suo governo, perché Renzi per governare ha avuto l'idea del premio di maggioranza che scatta ad un certo punto, ma non è certo che lo prenda lui, punto.
E tu ci credi ai sondaggi?
Secondo me Renzi ci crede e a forza di premere l'acceleratore, corre, corre, corre e anziché prendere la strade delle elezioni, prende la Smart ed entra a Palazzo Chigi e mette sotto Letta, che non va più bene perché è troppo lento, perché il governo deve cambiare marcia, cambiando verso, per andare verso qualcos'altro, verso cosa non si sa.
Cambia orizzonte, cambia ritmo, non cambia musica. 
Che poi non ci sto più a capire niente! Ma Renzi, che il popolo del Pd sempre in fila, spicci a portata di mano, tutti belli composti, facce stanche, ma sguardo verso il futuro, non era stato eletto affinché il Pd andasse, ad un certo punto, verso nuove elezioni per, finalmente, vincere definitivamente, come diceva Renzi?
Renzi, mai una gioia, mai una soddisfazione, fa tutto da solo, democraticamente. 
Ma la democrazia è un'altra cosa. Il guaio è che non sono sicura che sia meglio.
Intanto, peggio di così... 
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11 febbraio 2014


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Chiudiamo le frontiere

Non li vogliamo! Se ne devono andare! 
Il lavoro, ormai, non c'è più per nessuno, non c'è per noi e non vedo perché dobbiamo aprire loro le porte. 
Perchè questo sta succedendo. Loro attraversano la frontiera e vengono qui a rubarci il lavoro. La loro mano d'opera costa meno delle nostra ed è così che ci fanno concorrenza sleale. Fanno i lavori che noi non vogliamo più fare, chiedendo meno, dediti al sacrificio ed è anche così che ci fregano. Vengono, lavorano e se ne vanno. I loro soldi non restano tutti qua, non producono ricchezza. I soldi che ci lasciano sono i soldi di chi delinque.
E' un'invasione. Sono sempre di più. Dovono smetterla, dovevamo fermarli.
E qualcuno si sta già prendendo le nostre donne e mette sù le proprie famiglie, ma loro non sono noi.
E al diavolo l'Europa, non è un problema loro. E poi l'Europa ti obbliga a tenere le frontiere aperte, ma poi non ti aiuta quando quelli arrivano in massa, quando quelli non passano di qua per andare in altri posti, in altri paesi, ma qui si fermano, perché noi siamo quelli più vicini, la prima terra dopo il loro paese devastato, sempre più affamato. 
Noi siamo la loro terra promessa.
E al diavolo il boicottaggio, ma credono di farci paura? E cosa volete boicottare? Il nostro cibo? Le nostre specialità? Possiamo fare a meno delle vostre bocche se non dobbiamo sfamarvi. 
E ci chiamano razzisti, ma noi non siamo razzisti. Il razzista non si difende, il razzista mena e noi per adesso vogliamo solo difenderci. Poi chissà. Dipende da voi. Dovete lasciarci in pace.

Ma con chi ce l'hai? Con gli immigrati clandestini?
In Svizzera gli immigrati clandestini? No, con gli italiani, i frontalieri. E chi lo dice che il buon vecchio immigrato è solo quello clandestino?
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2 febbraio 2014


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Passaggi pericolosi

"Ma tu ti ricordi l'ultima volta che hanno bruciato dei libri?!"
"No. Io sono giovane. Non credo di aver mai visto bruciare libri, prima."
"Sono stati i fascisti. Comiciarono così tempi tanto bui."
"Ma noi non siamo fascisti. Che c'entrano adesso i fascisti? Noi siamo sono solo incazzati e facciamo bene ad esserlo."
"Incazzati con chi?"
"Con tutti. Con i politici. Con le lobby. Con chi sta rovinando questo paese!"
"Ma erano i libri di Corrado Augias?!"
"Lui non è un giornalista? Noi ce l'abbiamo anche con i giornalisti."
"E perché ce l'avete con i giornalisti?"
"Perché certi giornalisti non dicono il vero. Perché certi giornalisti non fanno altro che criticarci."
"Magari esprimono solo delle opinioni."
"E andrebbe bene se fossero opinioni giuste."
"Quindi questo dà il diritto di bruciare dei libri?"
"Forse. Comunque in quei libri c'erano scritte una marea di cazzate!"
"E tu come lo sai? Li avevi letti?"
"Certo che no! Io mica li leggo i libri?! Io sono giovane. Io non ho tempo da perdere. E poi ieri Grillo ha lanciato sul suo blog un video bellissimo dal titolo: Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?"
"E che roba è?"
" Non l'ho capito, ma ho passato tutto il tempo a scivere e leggere commenti."
"Su come guida la Boldrini?"
"Ma che dici? Su cosa ognuno di noi le farebbe se ce l'avesse in macchina!"
"E che cosa le fereste?"
"Per cominciare, gliela faremo vedere noi!"
"Sai che cosa fecero i fascisti dopo aver bruciato i libri?"
"No, cosa?"
"Ce lo fecero vedere loro!"

 

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