29 settembre 2011


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Facciamogli la festa! (di compleanno)

Nel paese del Bunga Bunga arrivò il compleanno del piccolo presidente.
L'età era importante, di quelle sagge che meritano rispetto e la si voleva festeggiare in pompa magna, ma non si sapeva come. 
Il presidente era uomo burlone, non certo da festa ingessata. Tutti parlavano delle sue feste e di quanto ci si divertiva, ma per certi ospiti l'etichetta è tutto e quindi bisognava fare una scelta. I suoi consiglieri invocavano sobrietà, infondo c'era la crisi, ma lui niente, lui urlava: "e quando mi ricapita di rifare 75 anni?!"
Gli inviti partirono e furono invitati proprio tutti, ma non tutti si dissero disponibili.
Obama fece sapere di essere impegnato con la moglie in spiaggia ad abbronzarsi e la tintarella era una cosa seria, che richiedeva la giusta dedizione.
La Regina d'Inghilterra si disse indisponibile, perché giudicava la festa non alla sua altezza. Non sapeva che il presidente avrebbe messo i tacchi.
Sarkozy fece sapere che Carla Bruni aveva appena rotto le acqua e che da un momento all'altro il bambino sarebbe potuto nascere. In realtà aveva saputo che il presidente avrebbe messo tacchi più alti dei suoi.
La Merkel disse che era troppo stanca per alzare il culo(ne) dalla sedie e prendere un aereo per venire in Italia.
Avrebbe voluto invitare anche Gheddafi, ma non sapeva dove recapitare l'invito.
Su Zapatero era indeciso, non gli andava di avere un capo di governo comunista, ma soprattutto non gli andava di avere un capo di governo che aveva rimesso il suo mandato per crisi e che permetteva al proprio paese di indire nuove elezioni. 
Napolitano, invece, aveva fatto sapere che in questi giorni faticosi andava sempre a letto presto.
Poi pensò di invitare il Papa, la Chiesa, i vescovi, gli arcivescovi, i cardinali, la curia, che si limitarono a rispondere: "Per l'amor di Dio...", rivolgendo lo sguardo verso l'alto.
Poi gli venne in mente di emulare John Fitzgerald Kennedy e allora provò a convincere Marilyn Monroe di cantargli "Happy Birthday Mr President", ma lei aveva una scusa perfetta: "Sono morta!"
Brunetta, invece, entusiasta rispondeva all'invito, ma nessuno sembrava vederlo.
Anche Bossi disse qualcosa, ma nessuno sembrava capirlo.
A questo punto la festa rischiava di essere un fiasco colossale, ma per fortuna gli venne un'idea geniale: chiamare Lavitola e lasciare che si occupasse di tutto lui. Ma Lavitola rispondeva solo a Mentana in diretta.
Non restava che Tarantini! Lui chiese solo: "Dieci ragazze per te, posson bastare?" In seguito,  provò a giustificarsi dicendo che stava solo canticchiando un motivetto sotto la doccia.
Ma ad inguaiare il presidente fu la sua stessa risposta: "Ne voglio una per ogni anno, quindi 75!" Poi provò l'impresa impossibile: fare in modo che gli amici credessero che era riuscito a soddisfare tutte in una sola notte. Gli amici ci pensarono un attimo e poi dissero: "ma se Ruby è la nipote di Mubarak, questa perché dovrebbe essere una bugia?"
Poi belarono tutti insieme "Tanti auguri a te!"

1 commenti:

Anonimo ha detto...

FANTASTICA SCENETTA!

Teresa d.

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