Oh, tutti gli anni la stessa storia! Tutti gli anni la stessa polemica: le ferie. E il problema a volte è la destinazione, altre volte il budget, altre volte la durata, stavolta è la partenza! La data entro la quale possiamo ritenerci liberi di fare la valigia, di spegnere il computer, di abbandonare la scrivania, l'ufficio, le camere, il parlamento. E sia ben chiaro che io fino al 12 - 13 di agosto non ho nessuna intenzione di lavorare! Io l'11 chiudo, che poi dopo è anche il mio compleanno ed io non ho mai lavorato il giorno del mio compleanno. No, io ho due settimane e ho voglia di godermele tutte, e non mi vedrete fino al 26 di agosto, che le ferie me l'hanno già firmate e non è voglia di fare un cavolo è semplicemente che le ferie sono un diritto ed io ci tengo ai diritti, che poi di me potete farne a meno, che tanto nessuno ci sarà in quei 15 giorni e che non mi schiero con Polillo e sull'idea di rinunciare ad una settimana di ferie per un punto di Pil, no, non mi convincerete! Ma poi rinunciassero loro ai loro stipendi e alle loro ferie, che ci stessero loro a lavoro fino al 12 - 13 di agosto e allora si che potrei decidere di fare ulteriori sacrifici anch'io, che mi diano il buon esempio! A cominciare da Cicchitto! Così, per dirne uno.
Cicchitto: "Io ve lo dico: se ci volete far stare qui fino al 12 - 13 di agosto, sono problemi vostri... A quel punto ve la dovrete trovare voi una maggioranza: in bocca al lupo! Che poi io ho le vacanze a due ore di qui e non ho grossi problemi, ma poi non ci sarà nessuno." Alla faccia del Pil, alla faccia dell'esempio, alla faccia della faccia di bronzo, alla faccia mia! E vuoi vedere che per qualche giorno di ferie mi si apre la crisi di governo? E poi chi lo dice a Polillo che è tutta colpa di Cicchitto che non vuole lavorare? E del resto si sa, il lavoro non è un diritto, ma va conquistato e questi qui pensano di conquistarsi solo qualche giorno di ferie in più, come se fosse un loro diritto.
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