22 febbraio 2013


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Momenti indimenticabili (di una campagna elettorale da dimenticare)

Domani silenzio. Domani pausa. Domani riflessione.
Domani.
Oggi una considerazione: è stata la campagna elettorale più brutta che io ricordi, disseminata di fregature e di momenti (in)dimenticabili.

Momento 1: il ballottaggio delle primarie per la scelta del candidato del Pd. Matteo Renzi viene criticato perché ci ricorda Berlusconi. Il popolo di sinistra ha così tanta paura di Berlusconi che non vuole un clone. Così è tornato l'originale.
Momento 2: non si parla più di programmi, ma di agende e le agende, si sa, durano più o meno 12 mesi. Esattamente come il prossimo governo.
Momento 3: il ritorno del caimano, che poi ha generato tante altre fregature a seguire.
Momento 4: il ritorno di una campagna elettorale che non gira intorno ai temi politici, ma intorno a Berlusconi.
Momento 5: la presentazione delle liste e dei simboli. I soliti nomi e i grandi esclusi che scappano con le liste: tu non porti me, io sputtano te.
Momento 6: adotta un cane per la campagna elettorale! Ma poi non lo abbandonare in cabina elettorale appena dopo il voto. 
Momento 7: Michele Santoro e quei giornalisti poco giornalisti, che per fare spettacolo non hanno fatto i giornalisti e che hanno fatto un brutto spettacolo di se stessi.
Momento 8: Mussolini. Per non parlare degli ultimi 20 anni, ci siamo messi a discutere su quello che c'era da salvare del ventennio fascista. Ve lo dico io: niente! E se i treni arrivavano in orario, bastava farlo capostazione.
Momento 9: la sostituzione di impegni fattibili con le promesse improbabili e le proposte shock e l'Imu e 4 milioni di posti di lavoro e l'uscita dall'euro e rimanere nell'euro e vai avanti tu che a me vien da ridere.
Momento 10: Balotelli. Perchè chi vota pensando ad un giocatore della propria squadra di calcio vota con i piedi, mica con la testa?!
Momento 11: le alleanze. Berlusconi voleva Monti, poi scarica Monti, Monti va con Casini e Fini, ma strizza l'occhio a Bersani, che sta con Vendola e che non vuole Monti, ma preferirebbe Ingroia, che non vuole andare con Bersani e che non vuole andare con Monti, figuriamoci con Berlusconi, che critica Giannino, che se proprio dovesse scegliere un altro sceglierebbe Grillo, che manda tutti affanculo!
Momento 12: i comizi in piazza. E giù i paragoni: "la mia piazza è più piena della tua!" Vedere foto per credere e magari prendere righello per misurare.
Momento 13: i video elettorali, quelli che copiano il video visto a Sanremo, ma per offendere e quelli che copiano il video di quelli che copiano il video visto a Sanremo, ma per scusarsi per chi ha offeso.
Momento 14: il finto master. E le finte lauree e lo Zecchino d'Oro e il Mago Zurlì e Pinocchio e il gatto e la volte e io, ve lo giuro, sono laureata in Scienze della Comunicazione. E non lo dico per vantarmi.
Momento 15: Celentano che canta per Grillo e Bennato che non canta per Grillo. E gli insulti che si beccano entrambi.
Momento 17: quelli che votano perché sono arrabbiati e non perchè sono indignati. Quelli dai discorsi violenti, perché ti è mai venuto in mente che a forza di gridare la rabbia della gente non fa che aumentare? La forza certamente deriva dall'unione, ma il rischio è che la forza soverchi la ragione.
Momento 16: la lettera. Vengo con questa mia a dirvi che vi sto prendendo per i fondelli e voi in fila, pecoroni, che credete che qualcuno vi restituisca il malloppone. 
Momento 18: il dibattito tv che non si è fatto perché se prima eravamo in 6 ad andare in tv, poi siamo diventati in 5 ad andare in tv e se prima eravamo in 5 ad andare in tv, poi volevano andarci in 4 ad apparire in tv e se prima eravamo in 4 a voler andare in tv, poi hanno confermato in 3 a voler andare in tv e se prima erano in 3 a voler andare in tv poi c'è chi ha fatto sapere che sarebbe solo andato in coppia ad apparire in tv e se sono rimasti in 2 a dover andare in tv uno dice all'altro: "Da soli non è bello andare in tv".
Momento 19: la Merkel. Ti tiro per la giacchetta e la giacchetta gnernò, gnernò. Ti tiro per il pantalone e il pantalone gnernò, gnernò. Ti tiro per la gonnella e la gonnella gnernò, gnernò. Ti tiro per la sottana e la sottana gnernò, gnernò. E basta!
Momento 20: le condizioni metereologiche, che quando non si ha molto da dire si finisce a parlare del tempo.

Domani silenzio. Poi ci metteremo tutti (!) una croce su.


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