Seduta lunga per il processo breve.
Lunga e tumultuosa, che persino quelli della guerra dei Roses avevano fatto meno cocci rotti.
Prima si è tentato un colpo di mano, ma non basterà un colpo di spugna per ripulire questo schifo finito a colpi di giornali e lanci di tesserini.
In un mercoledì di gita a prendere il sole a Lampedusa e a cercar di diventare un lampedusano promettendo di cacciare lo straniero comprando casa per diventare un concittadino, a Roma gli amici del sultano provavano a sovvertir il normale ordine delle cose o almeno dei lavori alla Camera cercando di approvare subito il processo breve. Ma il processo di approvazione richiede tempo e nervi saldi.
L'opposizione grida: "Vergogna, vergogna", Fini cerca di farsi garante, La Russa lo manda a fare... proprio quello, senza mezzi termini. La seduta viene sospesa e si accendono le polemiche dentro e fuori dal palazzo della politica.
Dicono che la notte porti consiglio, ma non è vero, non alla Camera. E se il giorno prima piovevano monetine sulla maggioranza accusata di essersi venduta al presidente caimano, il giovedì piovono giornali sulla testa di Fini. A lui dovremmo chiedere se fanno più male le parole dette (gli insulti di La Russa il giorno prima) o quelle scritte (e stampate) su un quotidiano del giorno dopo.
Anche il ministro Alfano si improvvisa tiratore scelto e scaglia il suo tesserino raccolto da Di Pietro.
Intanto La Russa stabilisce un primato: sarà il primo ministro ad avere sanzioni disciplinari. Si difenderà dicendo che la miglior Difesa è l'attacco (verbale)?
Poi ci sono i problemi procedurali e allora va messo a verbale che verbalmente la verbalizzazione non è stata verbalizzata correttamente. Il verbale va riscritto o lo scritto va riverbalizzato.
Intanto il Pdl grida a Fini: "Dimissioni!". L'Italia dei Valori grida ad Alfano: "Dimissioni!". Il Pd grida a La Russa: "Dimissioni!". Bossi grida. Ed anche il suo verbale risulta scorretto. Davanti alla Camera tutti gridano: "Dimissioni!" Se se ne andassero tutti, non sarebbe una cattiva idea.
Il leader dell'Udc prende la parola e dice: "a fare Casini basto io!".
La Lega invoca responsabilità: "Oggi il Paese ci guarda. Era L'altro giorno che le telecamere erano a Lampedusa".
Berlusconi dà i numeri: "se prima eravamo in 10 a ballare l'alligalli, dalla prossima settimana saremo in 330 a ballare l'alligalli".
La seduta si scalda ancora quando si chiede che ognuno applauda solo con le proprie mani e quando Ileana Argentin, deputata del Pd, fa notare: "Voi sapete che non posso applaudire e che per farlo mi servono le mani di qualcun altro", qualcuno urla: "Falla stare zitta, quell'handicappata del cazzo!"
Il Pdl allora chiede ufficialmente alla Camera di rinviare l'esame del processo breve a martedì, giustificandosi: "Per oggi abbiamo finito gli insulti."
Alla fine la conferenza dei capigruppo stabilisce che l'esame del processo breve slitta in coda agli altri provvedimenti. Ovvero la prossima volta si parlerà prima degli interventi per i piccoli comuni, della legge comunitaria e della modifica del bilancio e solo dopo ci si mette i guantoni e ci si prende a botte.
In sintesi: ci è toccato vedere tutto questo schifo per non concludere (per fortuna) nulla.
Complimenti vivissimi.
4 commenti:
Nonostante queste ignobili commedie che non si dovrebbero mai vedere(meno che mai in parlamento)
questa popolazione non s'indigna , continua a urlare grazie Silvio , è mai possibile avere senso
di dignità, civico , non pensare ai propri interessi , ma al collettivo,non cresceremo mai??
ci vuole gente con una morale in politica, cambio la classe dirigente, mettiamoci la faccia noi per primi!
MA COSA ABBIAMO SBAGLIATO PER ESSERE CADUTI COSI' IN BASSO??? DA ITALIANA MI VERGOGNO QUANDO ALLE FRONTIERE LEGGONO LA MIA CITTADINANZA. MA QUESTE BESTIE NON SANNO COS'E' LA VERGOGNA...
Teresa
"Vado a riprendermi la politica...mi devo essere distratta e se la sono presa loro. E ora la rivoglio indietro...Loro, i finti non-professionisti della politica. La società incivile. I barbieri, gli stallieri, i maestri di sci e le massaggiatrici del sultano. I miliardari che vogliono mettere l'Italia nel loro 740 come bene immobile. Ci siamo persi qualcosa, dopo Mani Pulite, e lì, zac, loro si sono presi la politica e se la sono portata via. Ma solo per metterla in qualche sottoscala, come una cenerentola, e se uno prova a fare un discorso ecco che ti dicono, con la faccia schifata: stai facendo politica, pfui. Magari la facessero, la politica..." (citazione dal blog Manginobrioches)
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