Abbiamo un governo distratto.
Non un governo a pezzi, ma un governo distratto.
Anzi un governo solido. Solido ma distratto.
Perché andare sotto in una votazione importante, perché il voto sul rendiconto dello Stato si, era una votazione importante, non è stato l'ennesimo spettacolo deprimente che questo governo ha offerto, no! E' stata una distrazione.
Tremonti, ad esempio, non è entrato in aula ed è rimasto sull'uscio a guardarsi il tutto perché era distratto, per distrazione non è entrato.
Bossi è rimasto in transatlantico a parlare con i giornalisti per distrazione. I giornalisti non hanno capito un granché, ma forse lui stava dicendo che siamo tutti sulla stessa barca. O forse no.
Scajola, dopo il pomeriggio passato con Berlusconi, si è distratto. Era lì che continuava a ripetere: "solo due chiacchiere tra buoni amici!" Poi si è perso la votazione, ma a sua insaputa. Così, distrattamente.
Scilipoti si è distratto e con lui si sono distratti i responsabili, ma la loro, ci tengono a farlo sapere, è stata una distrazione responsabile. O irresponsabile. E comunque qualcuno avrebbe potuto avvisarli di stare più attenti.
Anche Berlusconi si è distratto. Si è distratto quando non è riuscito a dissimulare la rabbia; si è distratto quando il suo viso si è trasformato in una maschera di incredulità, non mascherando nulla; si è distratto quando si è trovato dinanzi Tremonti e l'ha spostato di peso.
Abbiamo un governo distratto. Si è distratto sulla crisi. Era distratto mentre Trichet ci diceva: "datevi una mossa!"
E dopo questa bocciatura la maggioranza si è detta momentaneamente distratta, forse troppo distratta, per discutere il disegno di legge sulle intercettazioni.
Tu guarda se dobbiamo affidarci alla distrazione!
Ma per un governo distratto, ci consola il Presidente della Repubblica con la sua "vigile attenzione".
Per il resto, basta avere (la) fiducia.
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