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26 novembre 2018


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Parole violente

Ogni anno, il 25 novembre, c'è l'usanza per noi tutti di ricordarci della violenza sulle donne.
Ognuno ll'adda fa' chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero.
Ques'anno puntualmente, in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch'io ho scritto un post, ma st'anno m'è capitata 'n'avventura... dopo di aver compiuto il triste invio (Madonna), si ce penzo, che paura!

Già, ho voluto cominciare questo post parafrasando (nessuno me ne voglia) niente meno che Totò, del sud come me, perché davvero quest'anno mi è capitata un'avventura.

I fatti: il 25 novembre Giorgio La Porta (dalla sua biografia su twitter: giornalista, libero pensatore, diretto e controcorrente; social media manager e consulente di comunicazione; fondatore di centro - destra.it) pubblica un video su twitter. Nel video ci sono alcuni uomini, stranieri, che lanciano delle pietre contro una donna costretta in un buco scavato nel terreno. Il testo per presentare il video dice così: La #violenza sulle #donne è un cancro e questi bastardi islamici vanno fermati. #nonenormalechesianormale parlare di violenza sulle #donne senza accennare al #burqa, all'#infibulazione, alla #lapidazione e alle #sposebambine. #noallaviolenzasulledonne

A me, il tweet in questione dà fastidio non poco, visto che il problema della violenza sulle donne è presente anche in Italia. Il gioco mi è chiaro, certo, io posto qualcosa sui "bastardi islamici" (cito Giorgio La Porta) e il problema non è più la violenza contro donne nel nostro paese, ma il messaggio diventa: attenzione, questi qui ci invadono e cominceranno a lapidare anche voi (noi).
L'ennesimo modo per veicolare, secondo me (ma solo secondo me?) un messaggio razzista.
Mi indigno e da indignata rispondo di pancia e il testo del mio tweet è questo: pensi 50 anni fa lo facevano anche in Italia nelle regioni del sud, adesso invece i mariti italiani uccidono senza pietre.

Credete davvero che io non sappia che per legge la lapidazione non è una pratica (e ci mancherebbe) possibile nel nostro paese? Che non lo era nemmeno 50 anni fa? Certo che lo so, ma il mio messaggio voleva essere una provocazione, un modo per dire: ma perché abbiamo bisogno di questo video, quando il problema da noi esiste (non la lapidazione, ma la violenza) e questo è un giorno per discutere di questo?!

L'ho scritto male? Sicuramente.
E' colpa mia? Sicuramente.
In poche ore sono diventata e mi sono sentita come un'Assurda Gramellini qualsiasi e mi sono ritrovata al centro della mia prima "shit storm", a dovermi difendere davvero da una grande, colossale, incredibile, vagonata di badilate di cacca. Non me ne sono accorta subito, dopo aver scritto quel tweet (infelice?) me ne ero persino dimenticate: era domenica, avevo gente a pranzo, poi il vano tentativo di relax per far dormire il piccolo, il meritato riposo domenicale davanti a qualche serie tv col marito e poi lo shampoo, la cena e un occhio al cellulare e... che è?!
Tra gli insulti arrivati c'erano: stupida, feccia anti meridionale, imbecille, medusa, deficiente, scema vera, capra, malata, fai schifo, poveraccia con disturbi bipolari, razzista, idiota, mente bacate. E poi chi mi definiva amica degli islamici, qualcuno che provocatoriamente diceva che aspettavo qualche immigrato perché non ero riuscita a trovarmi un italiano (quando poi, se penso al mio matrimonio, oggi ancora più felice, sorrido perché all'etichetta della femminista, progressista, sessantottina, noborder ecc. ecc. io devo rispondere con "moglie (mariti) e buoi dei paesi tuoi" avendo sposato un campano come me).

Ripeto: non stigmatizzo comportamenti che possono essere definiti tranquillamente obbrobri, non difendo chi commette atti trogloditi pur essendo tutelati da una legge orrenda. Quelle pratiche non dovrebbero esistere, figuriamoci difese. Ma continuare a occuparci degli altri in questo caso è solo un modo per nascondere noi. Parlare di lapidazione e un modo per non parlare di femminicidio.
Anche questo è successo nei messaggi che mi sono piovuti addosso. Quando ho cercato di spiegare che la mia provocazione (ripeto: sbagliata) non voleva giustificare, ma accomunare, dire che non dobbiamo sentirci migliori solo perché qui la lapidazione non è una pratica accettata (e anche qui ripeto: ma ci mancherebbe?!). Dire che tutti gli uomini che usano violenza su una donna, con o senza legge a renderlo possibile, sono miserabili. Che certo siamo migliori perché nessuna legge giustifica la violenza, ma che noi siamo un paese che fino al 1981 ha avuto il delitto d'onore e possiamo raccontarci che quella legge puniva chi uccideva le donne, ma poi dovremmo anche dirci che forniva grosse attenuanti a chi si sentiva offeso per un comportamento sbagliato. Si, è vero che a ricorrere al delitto d'onore potevano essere entrambi i coniugi, ma dovremmo anche ammettere che nella casistica giudiziaria il delitto d'onore era prevalentemente perpetrato dagli uomini; dovremmo poter dire che c'è stata un'arretratezza culturale che riteneva che la donna dovesse rimanere al suo posto e il suo posto era la casa e la famiglia; che questo modo di pensare era più presente in una parte dell'Italia che nell'altra, che siamo state cresciute pensando che il giorno più bello della nostra vita dovesse essere quello del matrimonio; dovremmo poter dire che dare uno schiaffo alla propria moglie è qualcosa di palesemente sbagliato oggi, e ahimè nemmeno sempre, purtroppo, ma che fino a qualche decennio fa succedeva senza nemmeno porsi troppi problemi; dovremmo poter dire che alle donne che subivano maltrattamenti veniva detto di "portare pazienza" e che questa espressione a volte la usa anche chi dovrebbe difenderci.

Si, il paragone fatto è sbagliato, la provocazione tentata non è riuscita e dò atto a chi mi dice che invece è apparsa come una mistificazione storica di cattivo gusto. Si, ha ragione e mi prendo la mia dose di responsabilità, ma mi arrabbio con chi mi contesta dicendo che l'Italia è il paese più sicuro per noi donne. Non è così. 
Mi arrabbio a chi nega che c'è una donna uccisa per mano di un parente, di un marito, di un conoscente, ogni due giorni. Mi arrabbio perché mi sembra chiaro che siamo disposti a indignarci non tanto per il reato commesso, ma per chi lo commette e soprattutto siamo capaci di indignarci se a commetterlo sono gli "altri".

Sono amica degli islamici che lapidano una donna? No! Ma non voglio più essere amica di quegli italiani per cui la questione degli immigrati possa essere sempre la scusa per non parlare dei nostri problemi.
Giorgio La Porta nella giornata del 25 novembre ha postato due cose sulla violenza contro le donne e nessuno di quei messaggi parlava di quello che viene fatto alle donne italiane. Si, sono razzista, è di loro che voglio parlare, é della violenza nel nostro paese su cui voglio puntare l'attenzione, su tutti quelli che riducono, ci riducono, in schiavitù e la nazionalità di chi lo fa poco mi importa. Per me sono tutti uguali, non è una cultura o subcultura a poter fornire attenuanti. Non siamo noi che dobbiamo portare pazienza. Ci interessa davvero guardare solo quella mano che tira una pietra o possiamo dirci pronti a guardare a quelle donne che, maltrattate, sono la luna?!
Decidete come meglio credete, ma per fortuna sappiate che le vostre parole per me non sono pietre, perché non sono disposta a subire la vostra violenza.
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22 novembre 2018


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Minorenni e minorati


Siete mai stati giovani, voi?
Siete mai stati studenti, voi?
Siete mai scesi in piazza in una manifestazioni di giovani studenti, voi?
L'avete mai fatto un coro contro il governo, voi?
Ve la siete mai presa con un ministro, voi?
L'avete mai occupato un istituto scolastico, voi?

Io si.
Io mi ricordo le prese in giro alla voce terribile di Rosa Russo Iervolino, io mi ricordo le orecchie d'asino di Francesco D'onofrio, io mi ricordo i cori arrabbiati verso quel D'Alema o quell'altro Berlusconi. Io ricordo i coetani in piazza come me e quelli più grandi in prima fila ad aprire i cortei. Ero minorenne. Nemmeno votavo e cominciavo a occuparmi di politica. Ero giovane, era bello. 
Per dire la mia dovevo urlare qualcosa da qualche parte, non potevamo scrivere post da mettere sui social per raccogliere like o commenti degli oppositori dietro i quali si palesavano orde di odiatori seriali dai commenti volgari a cui nessuno poneva un argine. Io mi ricordo che i politici poche volte ci ascoltavano, spesso ci ignoravano, a volte ci canzonavano, ma mai e poi mai ci prendevano uno per uno e ci sbattevano sulla gogna per essere vilipesi in pubblica piazza.

Che culo, abbiamo indossato le spalline, i bomber e siamo sopravvissuti. Erano altri tempi. Non c'era internet e non c'era Salvini e nessuno si augurava che da minorenne vinissi stuprata dal grosso cazzo di una sporca risorsa negra perché la mia bocca più che protestare contro un governo o contro un ministro doveva darsi alla pratica della fellatio come unico scopo perché ero una donna.

Già, non c'era Salvini che postava i suoi selfie con le felpe dai mille colori, quelle scritte dai posti del cuore, le sue cene e i bicchieri di vino e se la giornata si è fatta pesante, magari la foto di qualche gattino. La politica si faceva a palazzo, non nelle dirette di un social del cazzo (sia chiaro, mi serviva per fare la rima). 
I giovani potevano dissentire.
Adesso no. 
Se non sei dalla loro parte, non sei un avversario, ma un nemico da linciare ad arte. Non c'è bisogno nemmeno di alzare un dito, basta un bel commento (sgrammaticato) e sgradito. Qualche bella parolaccia per rilanciare la foto con la tua faccia e fà niente che tu sia minorenne e andresti tutelato, perché chi odia si sente leggittimato. Un ministro comincia il linciaggio e perchè gli odiatori dovrebbero moderare il linguaggio? Quelli vanno dietro al loro misero capitano e mica si rendono conto che persino loro vengono presi per l'ano (sia chiaro, mi serviva per fare la rima). Il ministro senza neppure una fidanzata in qualche modo deve passare la serata. Mette una foto e scrive un commento e per i like se ne va a letto contento. 
Quello è un abuso e, te lo dico da madre, pensa se della foto di tua figlia fosse fatto un simile uso. 
La cosa non ti tocca perché nemmeno ti importa e non è certo tutti che vuoi rappresentare, ma solo chi è pronto a starti dietro per poterti accontentare. Ma quei ragazzi sono il nostro futuro, ecco perchè non sono disposti a baciarti il culo (sia chiaro, mi serviva per fare la rima).
Io sto con loro perchè guardandoti mi sono detto: "Poveretto! (E ridi pure...)"
Mi capita spesso se sono incazzata, finisce che scrivo in rima baciata. E' solo un modo per fare il verso a chi si esprime in modo diverso, quelli che della parolaccia fanno la loro bandiera e che così mostrano solo la tristezza più vera. Essere miseri non è certo un pregio, ma a Salvini sta bene una folla di adoranti cretini che votano in massa senza pensare, piuttosto che avere qualche intelligentone che ancora di più possa farlo sembrare un coglione. Di Maio per questo sembra perfetto. E di Conte ne vogliamo parlare? Di una statua di sale ci si sarebbe potuti, comunque, accontentare.

La smetto subito e torno seria per proporvi una cosa da leggere con attenzione, ovvero il Comunicato di occupazione (del liceo Tasso a Roma).
Eccolo: 

Il 20 novembre, un gruppo di studenti e studentesse del liceo Torquato Tasso di Roma, in seguito ad una votazione svoltasi in una seduta del Collettivo Politico Tasso, ha deciso a maggioranza di voti di occupare la scuola.
Dopo numerosi e approfonditi dibattiti il corpo studentesco si è mostrato favorevole ad aderire alla piattaforma di protesta già seguita dai licei Mamiani, Virgilio, Socrate, Albertelli e Righi, con le loro occupazioni, in opposizione ai primi provvedimenti attuati dal governo insediatosi a seguito delle elezioni del quattro marzo.
In primo luogo, esprimiamo il nostro dissenso riguardo alle politiche economiche e sociali.
Ribadiamo ancora oggi con forza che il sistema configurato a scaglioni progressivi debba essere il tratto fondamentale del sistema di tassazione.
Ribadiamo anche energicamente come la Repubblica Italiana sia fondata, come si evince dal primo articolo della nostra Costituzione, sul lavoro e sulla dignità del lavoratore. Dignità svilita o addirittura cancellata da una forma di sussistenza sociale quale il reddito di Cittadinanza.
In secondo luogo dimostriamo il nostro dissenso al Decreto Scuole Sicure. Decreto che in malafede confonde la sicurezza nelle scuole con un controllo militare degli studenti. Tutto questo attuato al costo di investimenti molto onerosi che potrebbero essere indirizzati alla risoluzone dei veri problemi della sicurezza.
Una scuola è sicura quando non cade il cornicione, una scuola è sicura quando d'inverno funziona il riscaldamento: una scuola è sicura quando è in tutto e per tutto a norma.
Inoltre ci opponiamo con forza al Condono, ennesima manovra che finisce per nutrire una criminalità fin troppo presente nel nostro Paese. Esso stabilisce un prezzo alla legalità, permettendo ai più abbienti di agirarla con facilità e con il favore della legge. Riteniamo parimenti che si tratti di una "mazzetta" richiesta dallo Stato.
Ci schieriamo altresì contro alla demagogia del governo Gialloverde, che continuamente strumentalizza e demolisce la solidarietà umana, trasformando in criminali coloro che cercano di dare dignità a tutti. Dignità alla vita di migranti, esseri umani, che, fuggendo da guerre, povertà, fame, passano poi come capri espiatori di tutti i mali del Paese. Esprimiamo quindi la nostra vicinanza al sindaco Mimmo Lucano, ed al centro Baobab (come alle altre strutture occupate prese di mira dalla "Giustizia").
Con questo atto forte e deciso gli studenti vogliono dimostrare, oltre che la loro coscienza politica, il proprio dissenso alle politiche esecutive portate avanti dal governo ed in particolare dal Ministero degli Interni.
Con quest'occupazione noi studenti del Tasso, intendiamo lanciare un appello allo Stato, ai cittadini e a noi studenti stessi:
Riteniamo infatti che il cambiamento sia nel dare dignità al lavoro, nel rendere valore alla vita umana, nell'investire sull'efficienza delle strutture sanitarie, e dei trasporti: il cambiamento è nell'investimento sulla Scuola Pubblica.
Durante il periodo di occupazione verranno offerti agli studenti assemblee politiche e corsi sulle materie d'indirizzo, tenuti da studenti universitari e da professori. Allarghiamo inoltre l'invito ai docenti del liceo Tasso, ad aderire alla nostra azione. Essi darebbero spessore alla protesta con le loro lezioni aperte a tutti gli studenti. Non intendiamo infatti questi giorni come un buco di tempo in cui riposarci, vediamo al contrario quest'occupazione come una piattaforma in cui noi studenti possiamo portare avanti un discorso di contestazione fondata sullo scambio tra di noi e sulla cultura portataci dai docenti.
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2 ottobre 2018


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(Non) Si arresta Riace


Stamattina Domenico Lucano, sindaco di Riace, è stato arrestato con le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
Da stamattina sto leggendo articoli che lo riguardano e tutti gli articoli riprendono il tam tam su twitter che ha scatenato la notizia e in nessun articolo è ben spiegato, in sostanza, che cosa gli si contesta realmente: che ha fatto? Ha rubato 49 milioni di euro destinati ai migranti? E' andato in Libia e ha caricato gente messa su un barcone da portare a Riace? Ha affidato la gestione dei rifiuti a società sue amiche per spartirsi i ricavi lasciando la spazzatura in strada? Non sono riuscita a capirlo. 
So che Salvini (che per la giustizia italiana è il capo di un partito che con un procediamento penale in terzo grado di giustizio è stato giudicato colpevoledi aver rubato 49 milioni di euro e che da ministro degli interni è accusato di sequesto di persone, perché erano più di una, e di abuso d'ufficio) sta godendo come un riccio perché i "suoi" uomini hanno arrestato, non un pericoloso mafioso, ma un uomo che ha dato vita ad un progetto d'accoglienza ribattezzato "modello Riace" studiato e apprezzato fuori dai nostri confini; un uomo che con la sua politica ha fatto rinascere un paese non solo ospitando migranti, ma dando vita ad un modo di fare integrazione che rilancia l'economia locale e spinge gli abitanti di Riace a restare nel loro paese, aprendo laboratori, associazioni e rendendo quel territorio fertile e non parlo solo di terra, ma di cultura e di idee. Bene, io so che questo progetto, questa idea rivoluzionaria di integrazione era stata messa in ginocchio proprio da questo governo che aveva congelato i fondi destinati a Riace. Io stassa, insieme ai miei amici, ho contribuito in piccolissima parte (perchè i soldi non sono mai abbastanza) a finanziare il sogno chiamato Riace. Lo stesso Sindaco, denunciando la cosa, aveva promesso "disobbedienza civile" ed era andato avanti. 
Ecco, era andato avanti lo stesso. 
Ora, io non so se nel suo andare avanti lo stesso abbia commesso errori o abbia forzato delle regole (già, non si fa!), ma a me piacerebbe sapere per certo di cosa lo stanno e lo stiamo accusando. Però so che in questo momento chi brinda alla caduta di quest'uomo non è umano. 
Io stessa, mi aspetto che venga fatta giustizia, come è doveroso in uno stato democratico, perché schierandomi accanto a Domenico Lucano voglio rimanere nella parte del giusto. E dalla parte del sogno, perché il comportamento vile di questo ministro degli interni, di per sè, è già un brutto incubo fin troppo reale.
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11 luglio 2018


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L'estate che verrà

Sono un paio di giorni che il povero Di Maio gira gli studi televisivi provando a dirci cosa è stato fatto dal suo governo fin qui, ma niente. I media continuano ad andare dietro a Salvini per parlare di lui che parla solo di immigranti. Insomma, si parla di quello che vuole Salvini per non parlare di altro, perché Salvini non vuole parlare di niente. 
E il lavoro? E la sanità? E la giustizia? E la benzina che costa una cifra? E la legge Fornero che non è stata ancora cancellata? E il taglio dei vitalizi bloccati dal Presidente del Senato? E i 49 milioni rubati dalla Lega?
E allora così, giusto perché la politica non è il mio mestiere ed io non ci capisco nulla delle cose di Palazzo, ma ho un blog e qualche fregnaccia devo pur scriverla, ora vi faccio una previsione. 
L'estate continuerà parlando di porti chiusi e di migranti da lasciare in mezzo al mare. Salvini sarà il protagonista di questi discorsi. Al governo qualcuno gli sta facendo notare che non si può continuare così (tipo, non si può chiudere i porti alle navi italiane che salvano persone in mezzo al mare secondo le leggi degli uomini e del mare). Salvini alzerà la voce anche contro quelli del suo governo, ma solo contro quelli del M5S e si andrà avanti così per almeno due mesi finchè non sarà chiaro a tutti quelli che dicono che i migranti no perché ci rubano il lavoro e ci rendono più poveri che Salvini è l'unico salvatore della Patria. Non ce ne sono altri. Il Pd tutti radicalchic col Rolex, ma anche di quelli dei 5S poi non ci si può fidare, perché alla fine anche loro si allineano con l'Europa. E quando i sondaggi diranno a Salvini che quelli che lo seguono sono ben oltre il 30% e che con Fratelli d'Italia e i fascisti più fascisti dei fascisti si raggiunge quella percentuale che ti fa governare da solo allora il governo cadrà con molto clamore e sottolineando ben bene la differenza tra loro (Salvini) e quegli altri (M5S). E si riprometterà l'abolizione della legge Fornero, il taglio delle accise per pagare meno la benzina e la Flat Tax e più posti negli asili per le famiglie di razza e niente vaccini per accedere alla scuola pubblica e forze dell'ordine armate fino ai denti per combattere i cattivoni. Nel frattempo prepariamoci ai cani aizzati contro gli immigrati in spiaggia, gente che scende con pistole scacciacani per sparare sui ne*ri, bambini che vengono insultati al parco giochi per il diverso colore della pelle, gente che ti dice che ti devi alzare sull'autobus e lasciare il posto agli italiani, perchè ormai la pacchia è finita. E, vi avviso, godiamoci questi due giorni in cui si parla di altro: i bambini salvati in Thailandia (ma poco, sai mai che poi qualcuno potrebbe rendersi conto che i bambini vanno salvati sempre dovunque essi siano e in qualunque situazione di pericolo si trovino) e Cristiano Ronaldo alla Juve che finalmente vincerà la Chempions alla faccia di tutti i rosiconi (che poi si sa che quei rosiconi sono tutti radicalchic col Rolex che hanno bisogno del maloox, come mi scisse qualcuno, perché al rosicar c'è una sola cura). E a proposito di rosicare: speriamo che quegli stronzi dei cugini d'oltrAlpe non vincano i mondiali perché il sorrisetto soddisfatto di Macron proprio non lo posso soffrire.

Oh, poi è solo una mia previsione eh.
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3 luglio 2018


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Ovunque siano

Un giorno un leghista vede un Rom e comincia a urlare: "Un ladro! Un ladro!" Ma il Rom cerca di difendersi professandosi innocente da qualsiasi accusa che gli viene mossa: "Non ho rubato nulla, non sono un ladro." Ma il leghista non si ferma: "Sei Rom, devi essere per forza un ladro!" E continua a urlare. Arrivano altre persone sentono le urla del leghista e cominciano a urlare a loro volta: "Quello è un Rom, deve essere per forza un ladro!" 
Alla fine arriva la polizia che porta via il Rom, ma quando qualcuno prova a chiedere: "Che cosa aveva rubato?" ognuno risponde: "A me, niente."

Un giorno un italiano vede Salvini e comincia a urlare: "Un ladro! Un ladro!" Ma Salvini cerca di difendersi: "Si, abbiamo rubato, ma i soldi non ci sono più, li abbiamo spesi, ma ci abbiamo messi 10 anni e li abbiamo spesi per cene, viaggi, tutte cose che riguardavano il partito della Lega." E mentre questo si difende, arrivano quelli del Movimento 5 Stelle che gridano "Onestà! Onestà! Onestà!" Allora l'italiano li ferma e gli indica Salvini ricordando loro che la Lega ha rubato 49 milioni di euro, ma Salvini cerca di difendersi: "Si, abbiamo rubato, ma i soldi non ci sono più, li abbiamo spesi, ma ci abbiamo messi 10 anni e li abbiamo spesi per cene, viaggi, tutte cose che riguardavano il partito della Lega e poi adesso io governo con voi!" Allora quelli del Movimento 5 Stelle si mettono a giustificarlo: "Povero, i soldi non ci sono più e poi ci hanno messo 10 anni a farli finire, sono stati oculati e poi li hanno spesi tutti per cene, viaggi e cose di partito..." 
Alla fine arriva la Cassazione: "Sequestrate i fondi della Lega. Ovunque siano. Fino a raggiungere i 49 milioni."

A quel punto Salvini prende il telefono, si spoglia, si butta in una piscina sequestrata alla mafia e comincia la diretta: "I migranti vengono qui e vi rubano il lavoro, ma noi chiudiamo i porti e il Pd che fa? Difende i Rom e gli zingari che rubano e accoglie questa marea umana che vuole rubarci tutto. E Saviano? Con i nostri soldi gli paghiamo la scorta, soldi rubati alle vostre tasche, soldi rubati ad altre attività che potrebbero farvi stare meglio." Tutti applaudono, poi uno alza la mano: "Ma i 49 milioni che, invece, avete rubato voi?" La folla si inferocisce sempre di più: "Non hai sentito? I soldi non ci sono più, ma ci hanno messo 10 anni a farli finire, sono stati oculati e poi li hanno spesi tutti per cene, viaggi e cose di partito..." Quello resta in silenzio, ma la folla non si accontenta e comincia a strattonarlo, gli portano via il portafogli, il cellulare, le scarpe, gli strappano i vestiti e alla fine malconcio lo lasciano lì. "Ecco, adesso si che sembri uno zingaro, uno straccione. Quelli come te li riconosceremo ovunque siano e la prossima volta non ti azzardare a mettere in discussione il nostro onesto Capitano!" Quello che guidava un partito che aveva rubato all'Italia 49 milioni di euro.
 

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