10 ottobre 2012


Seguimi su Facebook

Il medico della mutua

Dottore, se il martedì fai visite in studio fino alle ore 19, questo vuol dire che alle 19:01 puoi spegnere il computer, toglierti il camice, lavarti le mani, spegnere le luci, metterti la giacca e andare a casa, ma se io arrivo alle 18:58, scapicollandomi con la bicicletta, dribblando le auto e sfrecciando tra i tubi di scappamento e miracolosamente arrivare da te viva, perché evidentemente non ce l'ho fatta ad uscire prima dal lavoro, devo trovarti ancora lì e allora, poi, potrai anche magari imprecare contro la mia persona perché è possibile che io possa farti fare leggermente tardi, ma invece se non ti trovo, perché a questo punto, molto più evidentemente, hai approfittato del fatto che non devi timbrare un cartellino e te ne vai prima del dovuto, allora sono io che impreco contro la tua persona, soprattutto perché con la coda dell'occhio mi sembra di averti riconosciuto sulla tua moto mentre guardavi il portone del tuo studio sul quale io era ferma, e allora, la prossima volta che ci vedremo, quando te lo farò notare e quando tu ti azzarderai a rispondere, con tono anche un pò sprezzante, che tanto io dovrei essere abituata a ben peggio, viste le mie origini terrone e visto lo stato della sanità in terre terrone, allora io mi sentirò autorizzata a mandarti a quel paese, in maniera piuttosto sprezzate, e anzi prima faccio una telefonatina al mio medico del sud, che ancora oggi posso chiamare in piena notte, in caso di bisogno, perché sono sicura che, se non risponde lui, risponde la moglie, che dopo 30 anni di vita coniugale è diventata pure meglio del marito, così a mandarti a quel paese, in maniera anche piuttosto sprezzante, saremo in due, anzi in tre: io, il mio medico terrone e sua moglie.

0 commenti:

Posta un commento

 

Copyright © 2010 Le parole dell'Assurda | Premium Blogger Templates & Photography Logos | PSD Design by Amuki