1 gennaio 2013


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2012 - 2013

Ho buttato dal balcone la legge elettorale, che non mi piace, che non mi fa scegliere e che renderà questo paese più ingovernabile e più debole.

Ho buttato dal balcone i vecchi premier, quelli dalle maschere di cera, e di cerone, quelli che difendono i patrimoni e non le patrimoniali, quelli che, scaduto il loro tempo, decidono sempre di ripresentarsi.

Ho buttato dal balcone i rimborsi elettorali, i lecca lecca, i matrimoni delle figlie, le multe, i libri comprati, le lauree finte, le macchine potenti, le vacanze che non ci si poteva permettere.

Ho buttato dal balcone gli affitti a mia insaputa, le ristrutturazioni a mia insaputa, i giri in barca a mia insaputa, le mazzette intascate a mia insaputa, gli insulti detti a mia insaputa, le feste a cui sono andata a mia insaputa e anche quelle che io ho organizzato a mia insaputa.

Ho buttato dal balcone le giunte regionali che lucravano, mangiavano, si ingrossavano e quelle dove la maggioranza aveva più consiglieri in carcere che tra i banchi nelle assemblee plenarie.

Ho buttato dal balcone le fidanzate troppo giovani per leader troppo vecchi, quelle dal: "mi sono innamorata di lui per la sua intelligenza", quelle dalla nuova verginità, che nemmeno si sono ricordate quando hanno perso quella vecchia, che hanno dato via sicuramente troppo presto.

Ho buttato dal balcone la guerra che nessun gay ha dichiarato, perché nessun gay offende la pace.

Ho buttato dal balcone le parole di un prete, forti come pietre verso donne che qualcuno altro, prima, aveva salvato dalla lapidazione.

Ho buttato dal balcone la crisi e chi usa la crisi come scusa per sfruttare e impoverire chi è in crisi.

Ho buttato dal balcone le solite facce, i soliti culi, le solite bocche piene, insomma la solita politica.

Ho buttato dal balcone le nuove facce, i nuovi culi, le nuove bocche piene che urlando si vogliono far strada facendoci credere che sono la nuova politica.

Ho buttato dal balcone il centro che aspetta troppo per occupare un posto al centro, la sinistra che ha paura di stare a sinistra, la destra che si è dimenticata di come si sta a destra e quella che se lo ricorda benissimo, tanto da voler essere come quel tale che dal balcone faceva i proprio proclami.

Ho buttato dal balcone gli evasori, perché senza di loro saremmo più ricchi, con una vera sanità pubblica, una vera scuola pubblica, una vera assistenza pubblica.

Ho buttato dal balcone tutto quello che non andava riciclato e differenziato, per poi fare spazio al nuovo, perché il mondo non solo non era finito, ma cominciava un nuovo anno.

Ho buttato dal balcone tutto questo e ce n'erano di cose da buttare!
Poi mi sono girata e mi sono accorta che mi era rientrato tutto dalla finestra.




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