25 gennaio 2011


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Non sono una signora, ma una cosiddetta. Così dicono.

E il bue alzò il telefono per dare del cornuto all'asino.

Perchè proprio non ci si crede, cosidetta signora mia!

Perchè uno riesce a vedere il postribolo telivisivo nello studio dell'altro senza far caso a ciò che succede a casa propria!

E quasi preferivo i festini, le serate di andirivieni fuori e dentro la villa. Quelle sere non c'era il tempo di guardare la tv. Adesso il tempo c'è, ma è solo quello per alzare la cornetta e provare a fare dei monologhi infarciti di insulti, di difesa delle sue donne, senza nemmeno provare a spiegarci i suoi comportamenti, le sue ragioni. Per quelle il luogo deputato non sarebbe, comunque una trasmissione televisiva.

Cosiddetta signora mia, ho capito che se non sono assessore regionale è perchè non sono madre lingua inglese. Cos'è che fa la differenza: la madre o la lingua?

Cosiddetta signora mia, però che sconforto. Qualcuno riesce almeno a vedere una ricostruzione della realtà lontano dal vero. Io ho paura che nessuno ci fornirà una ricostruzione del vero vicino alla relatà.

Cosiddetta signora mia, sapesse come mi spaventa questo nuovo linguaggio della politica. Quello delle battute di spirito, quello delle provocazioni, quello delle ingiurie e dei proclami da ovazione. Il linguaggio che serve a non dire nulla. Nessuno parla più di res publica, di cose che hanno a che fare con il bene comune. La lingua è diventata violenta.

E' un peccato, cosiddetta signora mia. Oggi alle donne buone si preferiscono le buone donne. O cosiddette.

Signora mia!


1 commenti:

Unknown ha detto...

Immagino cosa diranno le signore cosiddette, l'unica che sanno dire: che noi si parla per invidia, o che siamo bigotte. Sono bravissime a travisare la realtà perchè sono potenti, loro, il loro burattinaio e tutti i loro seguaci. E non conoscono la vergogna. Finirà in una bolla d'aria anche questa vicenda perchè l'italia è come loro, superficiale e sciocca, che ama mostrare e ostentare, arrivista e spregiudicata,abituata da anni a non avere regole nè etica. La verità? E' una parola sepolta e sconosciuta ai più. E le cosiddette lo dimostrano, ben educate dal loro capo.
Teresa d.

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