5 aprile 2011


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Il conflitto dei credenti e dei creduloni

Eh già! Siamo un Paese senza troppi problemi per cui di tempo ne abbiamo per sollevare dubbi di attribuzione e correre al televoto!
Per questo sembra legittimo invocare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.
Per questo si può chiedere di trasferire il processo "Rubygate" al Tribunale dei ministri, perché la concussione, ovvero uno dei reati contestati a Silvio Berlusconi sarebbe di natura ministeriale.
L'attribuzione, quindi, non è un affare di Stato, ma l'affare di Stato. 
Per questo non c'è un posto libero al governo, tutti col dito ben allenato, tutti pronti a fare il proprio dovere. Oggi.
Per 12 voti l'aula della Camera approva.
E' come dire che tutta la maggioranza creda al fatto che il nostro Premier abbia davvero pensato che una minorenne invitata a cena a casa sua, e fermata poi per furto, fosse davvero la nipote di Mubarak. 
Tutta la maggioranza pensa: "perché no?! sai mai le strane coincidenze della vita?!"
Ma il buonsenso? Sacrificato in nome della buona fede?
Il buonsenso in certi casi diventa una tipica espressione da comunisti. 
Ed è come dire che la maggioranza creda che ci siano ancora i comunisti!
Di questo passo questa stessa maggioranza proverà a farci credere anche che crede che: a Napoli non ci sia più la spazzatura per strada, che all'Aquila tutti vivono in case con il giardino e il garage senza più macerie, che Forum sia una trasmissione seria, che Berlusconi andrà a vivere nella sua casa di Lampedusa, che i migranti in fuga dalla Tunisia e dalla Libia non arrivino più sulle nostre coste e che il nucleare sia la scelta più sicura e pulita per la produzione di energia.

E pensare che, una volta, chi voleva farci credere che gli asini volassero, era additato come un pazzo...
Era prima del 1994.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Poveri noi! Troppo divisi e troppo seguaci di ideologie. Siamo un paese a metà, e quella metà pagata dallo sceicco nostrano mi fa una gran pena.
Pupazzi burattini affamati di potere. E finchè sarà così, niente via d'uscita, dobbiamo solo sopportali.
E sperare in una giustizia postuma ma retroattiva...
E' un sogno? A volte i sogni si avverano!
Ciao a tutti

Pensierinversi ha detto...

Oggi ho letto quello che era successo, poi ho letto il tuo post, poi ho visto ballarò e poi, per caso, mi sono ritrovata a leggere questa poesia che mi ha fatto ritornare in mente il tuo post e il titolo stesso del tuo blog.
La poesia fa così:

Credere nell'assurdo (Harold Norse)

scrivendo una poesia
&sentendomi assurdo
per questa attività senza sugo
sono andato alla finestra
& ho visto un mingherlino
cappelmatto barba di tarme
baffo alla groucho
ghignante
mormorante
a se stesso
contemplava
le cartoline di auguri
alla finestra
della imprimerie
gît-le-coeur
all’improvviso
con una rapida
calligrafia sul muro
ridendo di soppiatto
& scuotendo la vecchia testa
(bislacco solitario
vestito un po’ da prete
topesco & nero) lui
ha scritto
& ho dovuto vedere
& sono corso sotto
& ho letto

STIAMO CERCANDO
RAGIONI RAZIONALI
PER CREDERE
NELL’ASSURDO

E a me è venuto di parafrasare: stiamo cercando ragioni razionali per NON credere nell'assurdo della nostra politica che politica non è.

;)

Serena Prinza ha detto...

Forse però un cittadino dovrebbe avere altri sogni. La giustizia non è qualcosa che dobbiamo sognare, ma un diritto di cui dover poter usufruire e di cui ci si deve poter fidare. Il contrario sarebbe assurdo.
E invece siamo qui a fare come Pensieridiversi, ovvero parafrasare: stiamo cercando ragioni razionali per NON credere nell'assurdo della nostra politica che politica non è.
Grazie per la poesia.

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