12 gennaio 2012


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Mi Co(n)sentino...

Oggi è una di quelle giornate che ti senti sconfitta. Come cittadina, come elettrice.
Oggi è una di quelle giornate che ti fa rabbia.
La Consulta si consulta e dalla consultazione esce una bocciatura inconsulta. I quesiti referendari sono inammissibili, ma la legge elettorale andrebbe cambiata. Se ne dovrà occupare il parlamento, ovvero quelli che all'epoca cambiarono la legge, che oggi con un referendum si voleva cancellare. E tutti in parlamento dicono: "si dovrebbe cambiare questa legge elettorale, che c'ha permesso di essere eletti, ed è per questo che non la cambieremo pur sapendo che dovrebbe essere cambiata!" Porcellum, che non siete altro!


Oggi è una di quelle giornate che ti senti sconfitta. Come cittadina, come elettrice.
Oggi è una di quelle giornate che ti fa rabbia.
La Camera nega l'arresto di Cosentino. Il NO passa per 11 voti, alcuni della Lega, che avrebbe dovuto votare compatta si, che poi era libera di decidere di assoggettarsi a un vecchio padrone, quella che litiga perché quei si fanno rabbia a quei no e quei no fanno rabbia a quei si e da domani saremo il solito partito compatto? Alcuni del Pd, che non hanno votato, poveri ditini stanchi che non ce l'hanno fatta a pigiare un bottone? Quelli dei radicali, che non vogliamo ingrassare le carceri perché quelli sono dei posti dove si sta in maniera disumana e le carceri si devono svuotare e non riempire?
La politica e i politici sono quelli di sempre. Quelli del ci copriamo tra di noi, quelli del facciamo i nostri interessi, quelli degli applausi a sproposito, del confronto dialettico dei guappi dei vicoli. Mentre noi cercavamo di illuderci che stessimo diventando migliori.


Oggi è una di quelle giornate che ti senti sconfitta. Come cittadina, come elettrice.
Oggi è una di quelle giornate che ti fa rabbia.
Squilla il telefono e mia madre mi dice: "Guarda Piazza Pulita su La7, parlano di Pagani!" Ed io accendo la tv, vedo le strade in cui sono cresciuta, le piazze che hanno cambiato volto negli anni, ascolto politici che ho visto crescere (politicamente), a loro viene chiesto se a Pagani c'è la camorra.
A Pagani c'è un ex sindaco, Alberico Gambino, agli arresti domiciliari accusato di associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico - mafioso.
Ora i suoi stretti collaboratori di un tempo ci dicono che sì, ci sarà attività delinquenziale a Pagani, così come in altre città, come se la cosa fosse normale, ma non più di questo, ma che vuoi che sia, ma del resto chi se ne era accorto, quella, poi, sembrava una così brava persona, sempre disposta a far del bene, a tutti. 
Ora i suoi stretti collaboratori di un tempo ci dicono, che però a Pagani c'è un cinema, un teatro, la città è cresciuta e se il sindaco ha davvero fatto certe cose era solo e da solo, forse, ha un tantino esagerato.
Ora i suoi più stretti collaboratori di un tempo ci dicono, che non hanno il coraggio di condannare, perché non si condanna, ma provano a prendere le distanze, come se quelle collaborazioni non fossero così strette, come se vivere e lavorare in posto non significhi conoscerlo, sapere che sta succedendo.
Ora i suoi più stretti collaboratori di un tempo ci dicono con un filo di voce che no, la camorra non ha amministrato Pagani.
Ora i suoi più stretti collaboratori mentre lo dicono hanno la faccia di quelli che: "cara, non è come sembra. Posso spiegarti tutto!" E poi sono senza mutande a letto con un'altra, o con un altro. Fate vobis.


Oggi è una di quelle giornate che ti senti sconfitta. Come cittadina, come elettrice.
Oggi è una di quelle giornate che ti fa rabbia.
Oggi è una di quelle giornate che devi dirti: "Domani è un altro giorno..."
Speriamo che non sia come questo.

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