23 febbraio 2011


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Chi trova un amico trova un tesoro

E il trattato l'avevamo scritto, l'avevamo votato e l'avevamo firmato.
E il risarcimento dei danni coloniali avevamo cominciato a pagarli.
E l'autostrada avevamo promesso di costruirla (certo, la promessa era stata fatta anche per la Salerno – Reggio Calabria).
E la tenda te l'avevamo fatta piantare.
E la cacca dei cavalli berberi che ti piacciono tanto l'avevamo raccolta noi.
E lo stuolo di ancelle dai visi angelici l'avevamo schierato per accoglierti.
E le copie del Corano le avevamo ben distribuite per farti salire in cattedra.
E il problema dei diritti umani avevamo finto di domenticarlo per non urtare la tua suscettibilità.
E la mano non l'avevamo stretta, ma l'avevamo baciata.
E il silenzio l'abbiamo mantenuto prorpio finchè non si poteva fare a meno di parlare e condannare.

Perchè è, l'amico è... una persona che non fa prediche e non ti giudica fra lui e te divisa in due la stessa anima. Però lui sa, l'amico sa il gusto amaro della verità, ma sa nasconderla e per difenderti un vero amico anche bugiardo è... Però lui no, l'amico no per niente al mondo io lo perderò. Litigheremo si, e lo sa lui il perchè eppure il mio migliore amico è...(*)

Poi scoppia la rivolta e di chi è la colpa?! Dell'Italia che distrubuisce i razzi ai ragazzi di Bengasi?!
La fine di un'amicizia difficilmente porta con se strascichi così piccati.
E Berlusconi disse: “Da quando mi sono separato, ma non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente, ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona...”
Se fossero state rose sarebbero fiorite.


(*) L'amico è di Dario Baldabembo

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