18 giugno 2011


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Se l'Italia si facesse a Pontida...

Il futuro di questa Italia si decide a Pontida! 
Noi siamo qui ad aspettare di vedere che direzione prende quel pollice verde!
Berlusconi in confusione ha cominciato già a promettere più aiuole per tutti.
E il popolo della Lega si è messo in cammino, insieme ai medici e ai sacerdoti, nel caso questo raduno dovesse diventare una veglia funebre. Sono pronti a tutto! Persino all'estrema unzione con le sacre acque del Po, s'intende.
Il guaio è che la Lega ha piazzato le navi proprio davanti a Villa Certosa, e lì troppo vicino al Cavaliere, facendosi due conti si capisce che nella battaglia navale delle ultime tornate elettorali, questi un pò sono stati colpiti anche se non del tutto affondati.
"Cavaliere come va con la Lega?"
"Sa, io sono un'inguaribile ottimista!"
"Ascolti con attenzione Pontida".
Le richieste di Pontida le urlerà con voce ferma solo Bossi. La strategia è chiara: il governo potrà poi dire: "Scusate, non avevamo capito!"
Ma Bossi sarà irremovibile: via dalla Libia e se proprio vogliamo attaccare qualcuno prendiamo l'Oceania, che nessuno se la fila, ma sia chiaro che vogliamo essere i primi a scegliere il colore delle armate e a tirare i dadi a Risiko. Poi vogliamo Viale dei Giardini e Parco della Vittoria, pagandoli come Vicolo Stretto e Vicolo Corto, e vogliamo concessioni edilizie e condoni per gli abusi. Poi vogliamo i neri "fora dei ball", ma anche gli arancioni cominciano a starci un tantino sul culo. Vogliamo la riforma della politica e del suo linguaggio. Vogliamo poter dire stronzo allo stronzo, cazzo quando non abbiamo un cazzo da dire, esprimerci con le pernacchie e vogliamo che immigrato diventi un insulto. Oppure vogliamo un traduttore che sappia interpretare i nostri gesti e i nostri gorgheggi, sperando che almeno lui trovi dei sensi compiuti. Vogliamo Fini alla gogna e la Bindi al rogo. Vogliamo che sia sancita l'intelligenza delle trote. O almeno di una. Vogliamo un nord più verde senza piantare alberi. Vogliamo che Berlusconi torni alla politica e lasci perdere le donnine. Vogliamo che le suddette donnine sappiano che noi ce l'abbiamo duro. Provare per credere! Vogliamo le mosche, ma non le moschee. Vogliamo i ministeri a Milano, un parcheggio, a tre piani, di auto blu in piazza Duomo e vogliamo il Colle nella pianura padana. Vogliamo essere riconosciuti come l'Italia migliore, anche se siamo un tantinello precari in questo momento. Vogliamo rispondere alle sberle con i manganelli appellandoci alla legittima difesa. Vogliamo cambiare l'inno! Meglio cantare "Va pensiero" che "l'Italia s'è desta!" , che poi qualcuno si desta davvero. Vogliamo delle risposte giuste, o almeno delle domande giuste! Vogliamo imboccare una strada nuova, perché su quella vecchia abbiamo già battuto abbastanza! Vogliamo una soap! Chiediamo che "Un posto al sole" sia sostituito da "Un posto al sole... delle Alpi". Insomma, vogliamo esattamente ciò che ci spetta!

Il miglior augurio arriva da Bersani: "Che questo appuntamento di Pontida aiuti la Lega ad andare a fondo... del problema!"
Noi aspettiamo la differita del Tg1, nel caso ne venga data una notizia.

4 commenti:

Alessandro ha detto...

Un tantinello incazzata ma ci sta tutta.

Anonimo ha detto...

Possibile che stiamo ad apsettare il raduno di Pontina? Ora si che vado al mare...
Ah, un monito, meno parolacce per favore.
La moda passa, lo stile resta, e avere stile fa la differenza.
Teresa d.

pattume ha detto...

Il paradosso di un'Italia politicamente insignificante. Aspettiamo il raduno di Pontida, animato di maschere vichinghe e riti barbari, in attesa del discorso sconclusionato di Bossi. Ci proporrà di spostare la capitale a Monza e nel frattempo di imbracciare i fucili contro Roma ladrona.

Leonardo Brogioni ha detto...

il mio commento lo lascio a Makkox qui http://www.ilpost.it/makkox/2011/06/19/dove-dobbiamo-andare/
ciao
LB

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