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30 maggio 2011


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Risultati assurdi o assurdi risultati?

E' Assurdo!!!

Milano: 55,1%
Napoli: 65,3%
Cagliari: 59,4%
Trieste: 57,5%
Novara: 52,9%
Arcore: 56,6%

Con queste percentuali si perdono le elezioni a destra.
Bondi si dimette.
Silvio Berlusconi tace, anzi no. Dalla Romania parla di cetrioli avvelenati.
Dalle barzelletta passa forse alle sottili metafore?
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27 maggio 2011


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C'è Gigi? e la cremeria?

L'idea di un mega, maxi, grande concertone sarà venuta a Red Ronnie, del resto lui ci capisce di musica!
Così si è messo a pensare al personaggione per fare il botto. Avrebbe voluto Elio e le storie tese, Daniele Silvestri, Giuliano Palma & The Bluebeaters, ma tutti hanno declinato l'invito dicendo: "dobbiamo fare le prove per una serata tra amici che terremo venerdì 27 maggio!"
Aveva pensato a John Lennon, ma chiamandolo al telefono una vocina gli ha detto: "Non è più (ahimè) raggiungibile!"
Allora ha cercato consiglio e sostegno tra i suoi fan di Facebook e lì, sulla sua bacheca, qualcuno gli ha suggerito: "chiama Gigi D'Alessio!!"
Che ideona geniale! Gigi D'Alessio, milanese doc, bandiera del neomelodico milanese in piazza per i suoi concittadini.
Solo dopo si è scoperto che a dar suggerimenti su Facebook non erano altro che figuranti pagati (molto probabilmente da Pisapia) per aumentare in maniera esponenziale il numero dei contatti in bacheca.
Comunque Gigi per l'amor della Madunnina accetta, dicendo: "vabbuò, uagliù c'verimm a piazza Duomo!"
La Lega non storce il naso ma drizza le orecchie e cerca di capire quella strana lingua.
Salvini incita i suoi dicendo: "E nel bel mezzo del concerto faremo il nostro classico coro: chi non salta un napoletano è! e come ci insegna Borghezio proviamo a insultare il terrone che ci sta più vicino!"
E' a questo punto che Gigi si ricorda che la Lega ce l'ha duro, forse troppo duro e viene preso da sgomento. Prova a imparare l'italiano, ma non ci riesce. Quella cadenza che i leghisti non capiscono non va via.
Il concerto comincia. C'è La Santanchè (santa chè?!), La Russa, De Corato (indecoroso) e persino la Moratti. Chi?! Ah si, il "candidato debole", meglio conosciuta come la "mamma di Batman".
In piazza ci sono anche molti giovani del sud. Emigranti? No, viaggiatori pagati "tutto compreso" (viaggio, vitto e alloggio), corsi a fare da terroni da mettere vicino ai leghisti incazzati (ma i viaggiatori non lo sanno!).
Le stelle cominciano ad esibirsi: c'è Bryan Ferri! E tutti a cantare a squarciagola parole che fanno più o meno cosi: "mmm, mmmmm, mmm, mmmmmm, mm!"
Ecco Gigi, vieni Gigi, fuori Gigi, dateci Gigi, dov'è Gigi?
"Dove sta Giggì?! Uh, Madonna mia..." "Gigi non c'è, è andato via..."
Squilla il telefono: "rinuncio al concerto (a cui l'aveva invitato Silvio Berlusconi) a causa del clima di estrema tensione che si è venuto a creare, attraverso i giudizi di chi ha un pensiero politico diverso, sia per i commenti ricevuti da parte di alcuni esponenti della Lega Nord, in quanto napoletano."
La Lega si difende: "Non siamo noi ad essere razzisti, è lui ad essere napoletano!"
Allora Gigi D'Alessio aggiusta il tiro: "Mi sono sentito minacciato, ho avuto paura e sono andato via. Credevo di partecipare a una festa per la musica, per la Moratti, per il Pdl, ma ho ricevuto minacce da parte di chi ha un giro politico diverso, diciamo dalla sinistra, e mi sono risentito su delle parole di qualche esponente della Lega"
La Lega conferma: "L'avevamo detto che non eravamo razzisti noi, ma lui ad essere napoletano!"
Ma il pubblico si infuria. I ragazzi arrivati dal sud, pagati, per vedere il concerto si appellano alla formula: "soddisfatti o rimborsati!"
Ma come si fa a rimborsare chi  è già stato pagato? i ragazzi si lamentano: "Ad averlo saputo avremmo chiesto almeno il doppio!"
Ma la Moratti, che da sindaco qual è stata è abituata ad affrontare i problemi di una grande città, prende la situazione di petto: sale sul palco con Iva Zanicchi e canta "o mia bela madunina!"
Il concerto si chiude con un appello della sciura Letizia: "Votate per me! perché con la stessa professionalità con la quale abbiamo organizzato questo mega concerto vogliamo organizzare anche l'Expo 2015!"
Poi cala il sipario.
Speriamo!
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24 maggio 2011


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Barak e burattini

E' volato in Europa per una visita un pò là e un pò qua.
Ha dato un'occhiata ai titoli dei giornali e tra questi gli sono capitati anche i quotidiani italiani, che poi in Italia non ci doveva nemmeno venire, ed è saltato dalla poltroncina dell'Air Force One. Per fortuna aveva le cinture allacciate!
Ci siamo incontrati, per caso, in una città a sinistra, dove si guida a sinistra, il vento (che cambia davvero) tira da sinistra, quando attraversi devi guardare a sinistra, il treno arriva e si ferma sulla sinistra, anche il barista ti guarda sinistro se non bevi almeno due Guinnes di seguito.
Mi ha convocato preoccupato e mi ha chiesto: "cos'è sta storia?! Prendiamo Bin Laden e non riusciamo nemmeno a stare un mese tranquilli che ne spunta un altro? Al Qaeda tifa Pisapia! Dicono che sia italiano, di Milano, mi chi è sto Pisapia?"
"Oby non ti allarmare, è solo il candidato a sindaco di Milano. Forse nessuno (degli avversari) avrebbe creduto in lui, ma alla fine è passato facendo il botto al primo turno ed ora lo stanno dipingendo come il peggiore di tutti i mali, in vista del ballottaggio. Dicono che sia un comunista estremista!"
"L'avevano detto anche di me!"
"Dicono che sia un pro musulmani"
"L'avevano detto anche di me! Poi ho catturato Bin Laden"
"Dicono che voglia aprire le moschee"
"L'avevano detto anche di me! Parlando del nuovo progetto del World Trade Center..."
"Dicono che sia rosso"
"A me hanno dato dell'abbronzato!"
"Hanno detto che ha rubato una macchina"
"Ma per i vostri politici siete abituati a reati ben più gravi!"
"Lo so. Anche per questo Pisapia sembra l'espressione di un paese normale e questo spaventa chi ha reso l'Italia un posto dove sembra tutto così assurdo."
"In questi giorni ho provato a chiamare il vostro Presidente del Consiglio, ma non risponde mai"
"Troppo impegnato a far proclami del terrore a reti unificate!"
"Pensavo che non volesse parlare con me, so che preferiva Bush"
"Chi si somiglia si piglia!"
"Forse aveva persino qualche punto in comune con Bill, anche se ad Hilary non piaceva perché mi ha raccontato che sono stati i suoi amici Fede e Lele Mora a portare Monica Lewinsky alla casa Bianca."
"Quei due non cambieranno mai!"
"Comunque alla fine non devo mandare nessuna truppa a fare un assalto sotto la Madonnina o aggiornare l'elenco dei nemici da eliminare?"
"Cavolo, direi di no, ma possiamo riparlarne dopo lunedì?"
"Certo, ma fate attenzione a come usate la vostra democrazia!"
L'ho dovuto promettere a Barak.
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17 maggio 2011


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The day after... su una panchina del parco

"Se mi vuoi bene scrivi il mio nome..."

"Ma l'avevi sentito anche tu lo spot per radio? Ero lì che ascoltavo le canzoncine e TAC! Ecco la sua voce che invita a votare per lui. Per lui, capisci? Ma non perché abbia programmi da vendere, ma perché dovevi dimostrare che volevi bene a lui e ai comunisti no!"

"E si vede che non gli vogliono bene più come un tempo!"

"Oppure gli vogliono troppo bene! Che poi ti pare che se sei Presidente del Consiglio, ti voto per farti fare il consigliere comunale?"

"Ma non avrebbe mai fatto il consigliere comunale!! Chiedeva i voti, ma non la carica!"

"Quindi è come se un vegetariano chiedesse una bistecca ai ferri sapendo che non la mangerà mai! Ed io sarei il cuoco che perde tempo a cucinare senza nemmeno ricevere una pacca sulle spalle perché il mio piatto non l'assaggerai mai!"

"Esatto! Ma adesso tira un vento nuovo!"

"Proprio ora che si aspettava l'estate! Ma meglio così, si sa che a Milano il troppo caldo lo si sopporta poco. Meglio un'estate ventilata e piovosa, che afosa!"

"Ma no! Tira un vento nuovo in politica!"

"Un vento nuovo in politica? Ma se si dice che stanno tornando i comunisti, estremisti, terroristi e ladri di macchine a governarci. Proprio come tanti anni fa!"

"E quando mai siamo stati governati da comunisti, estremisti, terroristi e ladri di macchine?"

"E che ne so io?! Sarà stato negli ultimi 15 anni!"

"Ma c'erano loro negli ultimi 15 anni. O quasi sempre loro..."

"Ah si?! Allora sarà stato prima."

"Ma prima c'erano stati i loro amici"

"Ah si?! Cmq adesso non ti spaventano questi per niente moderati che nemmeno stringono la mano all'avversario? che vogliono integrare i neri, eliminando i bianchi..."

"Ma dove le hai sentite queste sciocchezze?"

"Non lo so, l'hanno detto i verdi, ma non quelli dell'arcobaleno, perché quelli lì sono amici dei rossi!"

"Cioè i verdi leghisti? Ossia i moderati come Salvini, Borghezio, Bossi, Castelli, Calderoli?Sciocchezze! Piuttosto hai visto ieri Milano, con i caroselli per strada, gente che festeggiava, in macchina a suonare i clacson, in bici a suonare il campanello? Tutti felici!"

"Già, anche se hanno già stufato con questa mania di festeggiare per giorni lo scudetto!"

"Ma quale scudetto!! Festeggiavano per Pisapia che Letizia porta via!"

"Ecco" Lo vedi?! Questi comunisti sono tristi! Non vogliono letizia, ma solo mestizia! Del resto lo dicono tutti a destra che sono afflitti e anche un pò sporchi."

"Ma non letizia nel senso di gioia, ma nel senso di Moratti"

"Ma che c'entra adesso Moratti con la vittoria dello scudetto del Milan?!"

"Ahhhh, ma allora lo vedi che sei un elettore manovrabile? Letizia Moratti, candidato a sindaco di Milano ha preso il 41,6% delle preferenze contro Giuliano Pisapia, candidato della sinistra che ha preso il 48%. Nessuno si aspettava un risultato simile! E adesso si va al ballottaggio, ma con questi numeri sembra facile credere e sperare che Milano cambi davvero!"

"Pisapia ha battuto la Moratti, ma veramente?! Ma ieri in tv non l'hanno detto!"

"E che canale guardavi?"

"Facevo zapping tra Rai1, Rai2 e i canali Mediaset. Non dicevano di aver vinto, ma nemmeno di aver perso, poi parlavano del Movimento 5 stelle o delle stelle a 5 punte, non ricordo... E adesso che succede?"

"Si rivota il 29 maggio per il ballottaggio e il 12 giugno per i referendum!"

"I referendum? Ma quali referendum?"

"Ecco, appunto! Parlo con te e mi rendo conto che non c'è tempo per festeggiare. Bisogna continuare a costruire, almeno fino a quando non sarà finito tutto!"
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16 maggio 2011


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Gente di seggio

Alla fine il sole splendeva alto sui seggi, ma senza il caldo che invogliava tutti ad andare al mare. Sarà per questo che a Milano l'affluenza è stata maggiore che in altre città d'Italia.
Sarà così. Oppure i cittadini sono andati a votare per dirci qualcosa. Cosa avranno voluto dire lo scopriremo a seggi chiusi e ad urne aperte.
Io ho provato a guardare le facce del mio seggio. Mi sono sentita giovane.
C'era quello con fidanzata al seguito, ben vestito, occhiali da sole e una faccia da over 40enne di bella presenza con un golfino color pastello che esclamava: "ahhh, nessun nome da votare, solo una croce su un simbolo, che poi questi chi li conosce, infondo mi hanno detto solo di barrare..."
C'era la signora ultra 60enne, appoggiata a una stampella, messa in piega fatta e lingua tagliente, inferocita per la mancanza di quel personale addetto ad accompagnare al seggio coloro che necessitavano di assistenza.
C'era il milanese con la pancia da imprenditore e giubbino di pelle.
C'era quello con la faccia da lavoratore autonomo e la moglie casalinga che ha passato una vita tra fornelli e figli.
C'era la signora 80enne con il vestito buono della messa.
C'era la ragazza con la felpa, gli occhialoni, il jeans stretto, le scarpe colorate e il casco in una mano.
C'era una donna di colore, nata in un altro paese, ma milanese quanto me.
C'era una mia vecchia vicina di casa a ricordarmi che sono a Milano da così tanto tempo che anche andare a votare diventa un'occasione per rivedere persone conosciute.
E c'ero io che cercavo di capire quali erano i volti che somigliavano al mio. I voti che sarebbero potuti essere il mio e quelli che proprio no, non ditemi che avete votato così.
C'era la cabina dalla tendina che dà sempre l'impressione di rimanere un pò aperta, quel tanto che basta per aver quasi paura di essere visto mentre compi una scelta.
C'era la matita, quella che ti rimane sempre in mano anche a scheda imbucata e che lo scrutatore ti richiede con insistenza, tenendo in ostaggio i nostri documenti che diventano merce di scambio per riavere indietro il vero strumento democratico di questa giornata.
Tutti alle prese con una scheda lenzuolo, troppo grande per destreggiarsi in cabina elettorale e troppo grossa per poter essere ripiegata con destrezza.
Forse era questa la vera difficoltà del voto.
Si, Milano è una città dove si vota con una scheda lenzuolo sperando che, in futuro, la coperta non sia troppo corta.
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11 maggio 2011


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Oh Milano sii buona almeno, almeno tu

Fai l'insulto e scappa.
Letizia Moratti e Giuliano Pisapia si incontrano per un faccia a faccia su Sky. Sono due dei candidati a sindaco per la città di Milano. Ultimo intervento della Moratti senza possibilità di contraddittorio. Uno si aspetta che dica: "Spero che votiate per me perché..."
Invece no. E viene da pensare che questo succede perché non c'è un perché.
"Lei è stato ritenuto responsabile del furto di un furgone che sarebbe stato usato per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Lei è stato amnistiato".
Il partito dell'amore prende a schiaffi l'avversario.
Il fatto è questo, statemi a sentire: più o meno 30 anni fa Giuliano Pisapia fu arrestato per banda armata e concorso morale nel furto di un' autovettura. Prosciolto dalla prima accusa; giudicato e assolto anche per la seconda. Si trattò di errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza passata in giudicato, che significa assoluzione piena. Giuliano Pisapia si fece quattro mesi e mezzo di carcere.
Pisapia vittima della giustizia, quindi. Questo lo rende simile e vicino a Roberto Lassini.
Il fatto è questo statemi a sentire: nel 1993 Lassini fu accusato di tentata concussione. Roberto Lassini si fece 42 giorni di carcere per poi essere assolto perché "il fatto non sussiste".
Certo ognuno di loro avrebbe motivi per non essere ben disposto con i giudici. Lassini ha reagito con un manifesto che diceva: "Via le Br dalle Procure". 
Il partito dell'amore prende a schiaffi il nemico.

Ed io che pensavo che, dopo che Silvio Berlusconi ieri aveva detto che i leader della sinistra "non si lavano molto", la Moratti si limitasse a dire di Pisapia: "non si pulisce le orecchie, mangia le unghie, gli sudano troppo i piedi, ha l'ascella "pezzata", l'alito che sa di pestilenza, la forfora e sempre la stessa camicia!"
Invece ha preferito dargli del "ladro terrorista", dimenticando di parlare di politica e di farlo con rispetto.
Pisapia ha querelato.

Adesso devo trovare il modo per dire qualcosa anch'io. Magari lo faccio in silenzio, domenica, nell'intimità di una cabina elettorale.
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8 maggio 2011


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Non è bello ciò che è bello

"Sei bellissima!"
Lo ammetto, è stato detto persino a me. A me che ai complimenti faccio fatica a credere e che ai complimenti faccio fatica a reagire, ma, ringraziando il cielo, è stato detto anche a me e un pò c'ho creduto. A pensarci bene, però, me l'ha detto un uomo di parte. Di quale parte? Della sinistra. Ovvero un uomo che vota a sinistra ha detto a me, donna che, fondamentalmente vota a sinistra, nonostante la sinistra, che sono bella.
Oggi leggo i giornali e scopro che la bellezza sta a destra, ma un pò mi tranquillizzo perché forse riguarda solo le candidate. Parola del ministro La Russa. 
Lui, durante una cena elettorale del Pdl a Milano a sostegno della ricandidatura di Letizia Moratti, ha fatto riferimento ai canoni estetici cari alla maggioranza: "Dicono che Berlusconi fa eleggere solo le donne belle. Non è vero, ci sono alcune elette non belle anche da noi, ma certo non raggiungono l'apice della sinistra, di donne di cui non faccio il nome".
E l'altro giorno in un bar del centro a Milano ho incontrato proprio il ministro La Russa e ho riflettuto sui canoni estetici di una donna di sinistra che cerca di guardare un uomo al di là della sua collocazione politica. Allora l'ho guardato solo con gli occhi dimenticando chi fosse, il suo mestiere, il suo potere, il suo passato, la sua macchina blu, lo stuolo di portaborse e avventori che gli ronzavano intorno, la sua scorta, ed ho pensato: "mmmmm, quest'uomo con questi occhi celesti che gli strabuzzano dalle orbite, con quello sguardo spiritato da pazzo furioso, con quel naso aquilino che gli disegna il profilo piantandosi lì in mezzo al volto, con quei capelli un pò attaccati alla fronte che sembra che un bue l'abbia appena leccato e con quei denti che conferiscono alla bocca un non so che di asimmetrico... mmmmm, quest'uomo con questa voce stridula da cornacchia che riconosceresti tra mille, per le note diversamente armoniose che riesce a emettere... mmmmm, quest'uomo che poi non è nemmeno alto, ma basso, proprio basso... si direi che quest'uomo è come dire: un tipo! Forse, se proprio piace il genere, lo si potrebbe definire simpatico."
Poi mi rendo conto che il mio è un giudizio di parte: per non passare come la solita comunista, sono stata troppo buona!
E la prossima volta che il mio uomo (di sinistra) mi dirà: "sei bellissima!" io non replicherò dicendogli: "mha, se avessi le tette più grosse... se solo fossi più alta... se solo fossi più stupida sarei anche disposta a crederti." 
No. Io gli dirò: "caro, se fosse vero, quelli a destra mi avrebbero già chiesto di candidarmi! E invece niente. Sono ancora qui che cerco di votare a sinistra!"
Del resto: de gustibus non disputandum est.
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7 maggio 2011


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Poltrone (ai) responsabili

Se fai il bravo ti dò una bella cosa.

Catia Polidori, classe 1967, perugina, laurea in scienze economiche e bancarie, poi un dottorato in scienze della formazione, abbraccia la causa di Gianfranco Fini nel fondare il Fli.
Il 14 dicembre vota NO alla sfiducia al governo, inaspettatamente. Catia Polidori, cugina di Francesco Polidori e per questa ribattezzata Miss Cepu, oggi è sottosegretario allo Sviluppo Economico.  Del resto, lei, due conti sembra abbia saputo farli.

Luca Bellotti nel Pdl prima, nel Fli poi e ancora nel Pdl, 53 anni, nato a Trecenta nel Polesine, imprenditore agricolo specializzato in attrattive per insetti. Oggi è sottosegretario al Welfare e ammette: "se dicessi che conosco i problemi del welfare direi una bugia..." Anche per questo avrebbe preferito un incarico legato all'agricoltura, ma come lo stesso Bellotti dice: "Poi si sa come va in politica… l’importante è essere entrato, anche se con un’altra delega."
Per ora non è chiaro se Bellotti avrà il pugno di ferro, ma sulla faccia tosta possiamo giurarci.

Bruno Cesareo partito dalla Democrazia Cristiana, poi passato alla Margherita, vicino a Ciriaco De Mita, nel 2006 viene eletto alla Camera dei Deputati nelle liste dell'Ulivo per la circoscrizione Campania. Nel 2009 lascia il Pd per passare all'Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli. Nel 2010 arriva la svolta: Cesario fonda il Movimento di Responsabilità Nazionale insieme a Domenico Scilipoti e Massimo Calearo, salvando il governo (e) Berlusconi, votando contro la sfiducia. Oggi sottosegretario all'Economia dice: "'Siamo le persone giuste al posto giusto''. E guardando la sua faccia, e pensando a questo governo di cui adesso fa parte a tutti gli effetti, non possiamo che essere d'accordo con lui. Chi si somiglia...

Roberto Rosso ex democristiano, ex Forza Italia, ex Pdl, ex Fli, ora Pdl, contro l'anti-berlusconismo ad ogni costo. Oggi sottosegretario all'Agricoltura. Quando decise di darsi alla politica qualcuno pensò: "braccia rubate all'agricoltura!" A destare preoccupazione, adesso, non sono le braccia ma la testa.

Aurelio Misiti, calabrese nato politicamente nel Pci, nel 2010 annuncia il suo passaggio al Movimento per le Autonomia, diventando portavoce nazionale del partito. Il 3 Febbraio 2011 la Camera dei Deputati viene chiamata ad esprimersi sulla concessione dell'autorizzazione di perquisizione negli uffici del ragioniere Spinelli, fiduciario del premier Silvio Berlusconi e Misiti decide di votare contro tale autorizzazione in dissenso con il suo gruppo parlamentare. La decisione viene supportata da una dichiarazione di Misiti in cui affermava di entrare in maggioranza a patto che ricevesse un ministero o un sottosegretariato. Detto, fatto. Oggi Aurelio Misiti fa parte del gruppo misto ed è sottosegretario alle Infrastrutture. Uno che si è fatto da solo.

Giampiero Catone, altro democristiano, poi deputato di Forza Italia, esponente del gruppo Democrazia Cristiana per le Autonomie - nuovo Psi. Nel 2008 è un deputato del Pdl e nel 2010 aderisce a Futuro e Libertà per l'Italia, lasciato per approdare al Gruppo Misto, dopo non aver votato la sfiducia al governo Berlusconi. Oggi è un responsabile sottosegretario all'Ambiente. Si dice che questo governo aveva bisogno di una ventata di aria nuova. Hanno scelto Catone.

Antonio Gentile, cosentino, geologo. Una vita da berlusconiano, oggi è sottosegretario all'Economia. Per questione di conti la sua nomina, secondo quanto viene spiegato da fonti parlamentari, è da considerare una sorta di risarcimento per il mancato incarico, promessogli a suo tempo, di coordinatore regionale calabrese del Popolo della Libertà. 

Riccardo Villari, napoletano, 55 anni, professore universitario. Un passato nell'Udeur, poi nella Margherita, viene eletto alla Camera nel 2001 nelle liste dell'Ulivo. Nel 2008 entra in quota Pd approdando al Senato. Diventa, poi, presidente della Commissione vigilanza Rai con i voti del Pdl, dal momento che Pd, Udc e Idv, gli avrebbero preferito Leoluca Orlando. Villari non accetta di dare le dimissioni in seguito all'accordo raggiunto fra le due parti sul nome di Sergio Zavoli e quindi viene espulso dal gruppo parlamentare del PD. Successivamente viene espulso anche dal partito. Aderisce, dapprima, al Movimento per le Autonomie sino a quando, due mesi fa, entra a far parte del gruppo parlamentare a sostegno della maggioranza di governo, Coesione Nazionale, di cui e' vice presidente. Oggi è sottosegretario ai Beni culturali. La sua nomina verrebbe fuori perché per alcuni essa è un bene, mentre per altri è l'espressione di una certa cultura di governo.

Daniela Melchiorri, magistrato militare, già sottosegretario alla Giustizia nel 2006 nel governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi. Esponente dei Liberaldemocratici e "amica" del Terzo Polo, vota la sfiducia al Governo il 14 dicembre 2010. Un mese fa la rottura con Fini, Casini e Rutelli, gli incontri a Palazzo Grazioli e i voti parlamentari a favore della maggioranza. Oggi è sottosegretario allo sviluppo economico. Di lei Berlusconi avrebbe detto: "l'unica cosa bella della magistratura."

Sapere che questi responsabili salvano la nostra politica oggi è come dire di essere arrivati all'ultima spiaggia. Poi giunge un Dl Sviluppo, che prevede la concessione per 90 anni delle spiagge ai privati.
Siamo arrivati all'ultima spiaggia e abbiamo cominciato a svenderci anche quella.
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3 maggio 2011


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Cercasi miglior nemico

Obama (ri)conquista l'America!
Dopo la vittoria alle elezioni non c'era riuscito neppure vincendo il nobel per la pace. Ci riesce adesso con un'azione di guerra. Con l'azione di guerra che porta all'esecuzione del nemico Osama Bin Laden.
"Adesso il mondo sarà un posto migliore!"
Ce lo stanno ripentendo da ore, eppure io non mi sento sicura.
Morto un cattivone se ne fa un altro. Si deve solo scegliere quale. Eppure sarà difficile eguagliare il vecchio Bin Bum Bam Laden, più orco degli orchi, più nero dell'uomo nero, più matrigno di una matrigna cattiva.
Potrebbe provarci Ayman al-Zawahiri, il suo presunto vice, ma dicono non abbia il suo stesso carisma. E lo stesso conto in banca.
Si era pensato al nucleare, ma poi un decreto lo ha bloccato almeno per un anno, o due. 
Badate bene: non cancellato, ma solo rimandato. Come si rimandava a settembre chi non era abbastanza forte in qualche materia.
Si voleva candidare Camilla, ma dopo il matrimonio reale, persino la famiglia reale è sembrata più unita e il suo sorriso benevolo guardando il figlio di Diana, eterna rivale in amore, convolare a giuste nozze ha cancellato i rancori del passato.
Si pensava allora al colesterolo, ma i signori di tutti gli hamburger si sono detti in disaccordo.
La cellulite ha ricevuto solo i voti delle donne e non sono bastati.
Si era pensato poi al Pd, ma poi ci si è accorti che il Pd fa male solo a se stesso.
All'interno del Pdl, dopo aver smascherato Fini, qualcuno temeva che il nuovo nemico potesse essere Bossi, ma dopo il lancio di qualche zuccherino il pericolo sembra essere rientrato.
In lizza restano dunque: i magistrati e Massimo Ciancimino con i suoi nomi piazzati ad arte, passato dalla lista dei "hai visto cosa sta facendo venire fuori?" alla lista dei: "chi credeva a Ciancimino?"
Un altro nemico cattivo e odioso al potere sembra essere la cultura, ma dopo Bondi e adesso con Galan e la Gelmini, sembra che questa sia esanime.
Sempre in auge i rossi comunisti, invocati in ogni dove, ma che in realtà ricordano per consistenza il famigerato attentatore di Belpietro, ovvero: così pericolosi non si erano mai visti.
La Francia, intanto, manda in nomination Gheddafi, votato nel silenzio del confessionale anche dal Presidente del consiglio italiano. 
Si accettano altre candidature.
Astenersi perditempo.
 

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