12 ottobre 2010


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Differenti o indifferenti

Dovremmo dotare i tassisti di armi da fuoco, i passeggeri di giubbotti antiproiettili, i cani di settevite come i gatti, i militari in missione di pace di bombe atomiche, i passanti nervosi di guantoni da boxe e soprattutto le donne con cui si può litigare per strada di colpitori. I colpitori potrebbero salvare una vita. Poi dovremmo dotare le scuole di simboli politici e sponsorizzazioni che evitino di far perdere tempo a chi cresce di venir su con l'idea di avere la possibilità di poter scegliere la propria idea, ma dargliene già una ben confezionata.

Potremmo anche regalare a tutti i bambini più dotati un pallone, in modo che da grandi diventino dei calciatori. A quelli meno dotati potremmo regalare un trono cosicché da grandi potremmo darli in pasto ad una folla di donne starnazzanti per un fidanzato tutto bicipiti.

Alle bambine più dotate potremmo regalare la compilation degli ultimi stacchetti per esercitarsi a fare le veline. A quelle meno dotate potremmo regalare delle sedioline della misura giusta per essere ai piedi di un trono, così da grandi potranno starnazzare dinanzi a possibili fidanzati dai grandi bicipiti. O dinanzi a uomini potenti in cambio di una qualsiasi carriera, magari in politica.

Quelli che proprio vogliono diventare famosi in altro modo potranno andare ad un reality o fare il pubblico in un programma di pseudo approfondimento dove si parlerà dell'ennesimo caso di cronaca nera, con mostri ben confezionati per la diretta accesa sull'indignazione di un pubblico che invoca la pena di morte.

Potremmo fare tutto questo, mentre la nostra classe politica litiga, dimenticando i toni del confronto per abbracciare un nuovo linguaggio più adatto al pubblico che ascolta. Il pubblico fatto di calciatori, veline, corteggiatrici e corteggiatori, tronisti e tro...niste. Un pubblico a cui non interessa il crimine fatto o comunque non interessano tutti i crimini, ma soprattutto a cui non interessano quei crimini promossi, con apposite leggi, a NON PIU' crimini.

Potremmo farlo. Si farebbe forse meno fatica che a dotare il popolo di una nuova consapevolezza, quella che li rende cittadini. Perché i cittadini guardano, pensano, criticano, si indignano e prestano soccorso. Perché i cittadini fanno e il fare costa più fatica dell'indifferenza.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

cittadini? è un concetto arcaico. ora siamo elettori e utenti.ti abbraccio. debora

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