22 aprile 2011


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Via Lassini delle liste! Anzi no...

Milan l'è sempre un gran Milan.
E il Pdl qui sembra una grande famiglia. Si, quella di "Parenti serpenti" di Mario Monicelli.
Donna Letizia si ri-candida a sindaco di Milano. A qualcuno può fra piacere a qualcun altro no. E parliamo della sua stessa coalizione. 
Parte la campagna elettorale, manifesti a destra e a manca. Donna Letizia in ogni salsa: spazzina, operaia, assistente degli anziani, vicina ai giovani, ai giovanissimi, in versione verde, come pulitrice di muri sporcati dai graffiti, tra le forze dell'ordine, tra i lavoratori, progettista. Milano ne è tappezzata. 
Eppure qualche spazio libero resta ancora. Da qualche parte spunta la faccia di Pisapia, o il faccione di Palmieri. E poi qualcuno vede rosso!! Saranno i comunisti? No! Proprio il contrario! 
E' una trovata (pubblicitaria) di Roberto Lassini, candidato nelle liste del Pdl per le elezioni comunali di Milano, che, ispirandosi alle parole del nostro Presidente del consiglio, fa fare dei manifesti rossi con la scritta: "Via Le BR dalle procure".
Apriti cielo! Per quei manifesti rossi tutti diventano incazzati neri! Il Pd insorge (c'è anche il Pd?), Il Presidente Napolitano stigmatizza i manifesti, Donna Letizia strepita: "O lui o me!"
Chi resta in silenzio è il Presidente del consiglio, copyright ed ispiratore dei manifesti.
Lassini fa un passo indietro e scrive a Napolitano scusandosi e annunciando la propria "rinuncia irrevocabile" alla candidatura alle comunali di Milano. Poi fa una giravolta: "rinuncio (solo) alla campagna elettorale", poi la fa un'altra volta: "se mi candidano non mi dimetto".
Il silenzio di Silvio Berlusconi diventa solidarietà espressa telefonicamente (ma non aveva rinunciato al cellulare?). Il quotidiano "Il Giornale" lancia la campagna "Io voto Moratti e Lassini", la Santanché (Santa chè?) diventa attivista del partito salva Roberto (Lassini, appunto). A fare da groupie anche Tiziana Maiolo, anti-giudici da sempre e nemica di Donna Letizia.
E Donna Letizia che fa? Per adesso resta incompatibile con Lassini, ma compatibile con Silvio Berlusconi, che si impegnerà in prima persona nel rush finale della campagna elettorale. Perché Milano è la cartina di tornasole. Qui si misurano gli umori del Paese. Oppure la coesione del Pdl.
Del resto se uno dei problemi di Silvio Berlusconi sono state le escort, il suo partito, il Pdl a Milano, non poteva che essere un "casino".

1 commenti:

Ale ha detto...

Mi sono sempre domandato cosa ci sia dopo aver raschiato il fondo. Altro fondo? Mammamia che voltastomaco.

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