25 luglio 2011


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(Non è) L'attentatore "perfetto"

Per favore, vogliamo solo attentatori neri, olivastri, stranieri, sporchi, cattivi, con facce che ci dicono già tutto, magari con teste piccole, fronti sfuggenti, zigomi pronunciati, sopracciglia folte.
Poi li vogliamo estremisti e religiosi, deliranti e musulmani. Astenersi altre fedi.
I metodi delle stragi poco importano, il numero dei morti anche, del resto una strage è una strage perché il numero dei morti è sempre alto, perché ce ne sono tanti, comunque troppi.
Poi si scriveranno degli articoli di giornali, si farà "informazione", si griderà allo sdegno e si instillerà il seme della paura e dell'odio. 
"Sono stati loro, diversi da noi, dalle nostre abitudini, dalla nostra cultura, dalla nostra religione. Facciamo attenzione, loro stanno diventando tanti, nelle nostre città, nei nostri palazzi, tra i nostri vicini. E un giorno se glielo lasceremo fare, gli altri diventeremo noi, perché loro saranno tanti, troppi."
Vi risuonano queste parole? Le conoscete? Le avete già sentite?
Anche in questi giorni, con le corse a fare le prime pagine dei giornali (alcuni giornali) con l'identikit del "perfetto" terrorista.

Poi la tragedia. 
La polizia arresta l'attentatore. Non ci mette dei mesi, delle settimane, dei giorni. Ci mette alcune ore.
L'attentatore è biondo, con la faccia da bravo ragazzo, il ragazzo della porta accanto, quello che qualche mamma vorrebbe come fidanzato per la propria figlia, non è straniero, ed è cristiano!
E' andata decisamente male! 
Lasciamo stare le sue idee, lasciamo stare anche gli estremisti musulmani che stavolta non c'entrano, puntiamo sulla follia di un uomo solo, diciamoci increduli, proviamo a vedere se possiamo puntare sul dramma di quest'uomo. Ogni uomo che commette un simile gesto (se bianco, biondo, europeo e cristiano) deve essere per forza un folle, solo un folle e la sua follia avrà radici in qualche dramma, magari un patrigno musulmano?
Spostiamo ancora il tiro, parliamo delle vittime.
Il guaio è quasi sempre di chi muore, ma se la mano armata non è dell'attentatore giusto, forse alle vittime potremmo attribuire anche qualche colpa. Di che tipo? Non avete fermato il folle, avete pensato a salvare solo voi stessi senza pensare che l'unione fa la forza. Uno per tutti, tutti per uno.
Potremmo continuare col dire che: varie specie di animali quando attaccano lo fanno in massa e nello stesso modo si comportano quando si difendono. Attenzione però: gli animali istintivamente antepongono l'interesse del branco a quelli del singolo. Evidentemente l'uomo non ha, o forse ha perso nei secoli, l'abitudine e l'attitudine a combattere in favore della comunità della quale fa parte. In lui prevalgono l'egoismo e l'egotismo. Non è più capace di identificarsi con gli altri e di sacrificarsi per loro, probabilmente convinto che loro non si sacrificherebbero per lui. (*)
Vero, con certi attentatori le vittime se la vanno proprio a cercare. Parola di Vittorio Feltri.
Almeno a Utoya è successo così. O no?

(*) Il Giornale 25/07/2011 - Quei giovani incapaci di reagire di Vittorio Feltri.

5 commenti:

Marco F. ha detto...

Queste sono alcune risposte a quell'articolo di Feltri appena arrivate dalla Norvegia (in Italiano): Feltri accusa, i Norvegesi rispondono

Serena Prinza ha detto...

Grazie Marco per il tuo link.

notizie del futuro ha detto...

Rilettura dell'editoriale di Feltri sui "giovani incapaci di reagire" con i Puffi (in 3D) e Katy Perry...
http://notiziedelfuturo.blogspot.com/2011/07/si-puo-puffare-di-piu.html

Vado a leggere il link di Marco, anche se già posso immaginare...

Anonimo ha detto...

Non voglio leggere l'articolo di Feltri, non leggo più volentieri i giornali. L'occidente, quello che mi sembrava più civile, colpisce se stesso. E questa è una tragedia! I morti innocenti sono una tragedia ancora più grande. Dove stiamo andando? Quale immane tragedia ci aspetta?
Teresa d.

cits74 ha detto...

La sera dell'attentato ho avuto la stessa sensazione che mi prese anni fa, in occasione della strage di erba, in cui morirono due donne e un bambino, e venne immediatamente individuato il colpevole, il padre nordafricano. Pensavo: ora si scopre che non è stato lui, ma un brianzolo, e inquirenti e giornali fanno la figura dei cretini. E infatti...

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