11 giugno 2012


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Calcio agli europei

Ci diranno che il calcio è solo un gioco, ma ad un gioco si può decidere di non giocare. 

Si sarebbe potuto dire: non gioco più, me ne vado. Perché non gioco in un paese che compie uno sterminio di cani per rendersi presentabile agli occhi di un'Europa che accorre per un gioco. 
Che, poi, però, molto sappiamo di questo sterminio dei cani e tanto ci siamo e ci stiamo indignando e a ben donde! Grazie al tam tam sui social network, agli spazi in diverse trasmissioni radiofoniche che ne hanno parlato, alle tv? Magari qualche tv, che non guardo? E per fortuna se ne parla.

Si sarebbe potuto dire: non gioco più, me ne vado. Perché in un paese famoso anche per il turismo sessuale e tristemente famoso per il numero crescente di casi di AIDS, forse diventa un tantino rischioso mandarci folle di tifosi, che si muovono in nome di un gioco e con in testa l'idea di giochini.
Che, poi, però, ti vuoi preoccupare di folle di giovani adulti che viaggeranno con sciarpetta, bandieroni, gagliardetti, birrozza e preservativi? Vuoi indignarti per chi pratica il lavoro più antico del mondo? Che ne parliamo a fare?

Si sarebbe potuto dire: non gioco più, me ne vado. Perché un paese che allontana dal centro rimesso a nuovo quei bambini indigenti, portandoli in chissà quali periferie, perché stridono con il nuovo arredo urbano, arredato per un gioco, è un centro che non vale la pena visitare. 
Che, poi, però, i bambini fanno casino, si sa. E sui social network sembra che ci si riesca ad indignare più facilmente per quei cuccioli che vanno a quattro zampe, che per questi cuccioli che invece di zampe ne hanno solo due. Come se fosse un problema di zampe.

Si sarebbe potuto dire: non gioco più, me ne vado. Perché un paese dove l'ex premier ed ora leader dell'opposizione, Julia Timoshenko, viene tenuta in carcere accusata di varie illegalità e a cui viene negato, di fatto, il diritto di difendersi adeguatamente non è un paese democratico. E non si gioca in una finta democrazia. 
Che, poi, però, chi ne parla di questa donna, di questa Timoshenko? Nemmeno Grillo, forse. E allora perché dovremmo occuparcene noi, che c'abbiamo già i nostri problemi con le nostre democrazie e, comunque, a me, di link per qualche petizione in suo nome non me ne sono arrivati, nemmeno una postilla in coda con asterisco a nessuna forma di indignazione per quei troppi, poveri cani sterminati per un gioco.

Si sarebbe potuto dire: non gioco più, me ne vado. Anzi non vengo, almeno finché non avrò capito se di gioco si può ancora parlare e si può tifare. O se davvero il nostro gioco è un gioco truccato. 

Vi diranno che il calcio è solo un gioco e allora a qualcuno verrà voglia di dire: "Boicottiamolo!"
Non vi illudete, non sarà possibile.

Però il calcio può dimostrare di essere uno sport e lo sport può provare a cambiare le cose, ad accendere riflettori tra un calcio e l'altro su quei cani morti, quei bordelli che spuntano come funghi, quei bambini troppo indigenti per mendicare in città, per quella parte di democrazia che è in carcere. Voi dite che lo faranno? In Italia sarebbe meglio non scommetterci.

Ci diremo che il calcio è solo un gioco e allora, si: boicottiamo!
Non ci illudiamo, non è possibile.
Lo so, perché io non ho visto nemmeno un minuto di questo gioco, ma l'Italia ha pareggiato 1a1 con la Spagna e lo so perché l'ho letto sulla bacheca di quel tale che fino a stamattina postava, indignato, i link di quei poveri cani sterminati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I bordelli che spuntano come funghi è il minino, non ci vedo nulla che mi fa indignare. Meglio che le prostitute siano tutelate da quattro mura che in strada col pappone.

Per le altre faccende si sono d'accordo. Purtroppo sembra che alla maggior parte delle persone sia rimasto solo il calcio per gioire....

Serena Prinza ha detto...

Hai ragione, detta così i bordelli sarebbero quasi la soluzione al problema e andrebbe anche bene. Chissà, magari questi europei qualcosa di buono la fanno davvero... tu ci credi?
Per le altre faccende: c'è rimasto solo il calcio per gioire e solo il maltrattamento degli animali per indignarci! E con questo, naturalmente, tutto il mio plauso agli animalisti che si battono senza sosta.

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