29 settembre 2010


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La lunga giornata del niente

Parole, parole, parole.

Fini: Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai.
Berlusconi: Tu sei il mio ieri, il mio oggi.
Fini: Proprio mai.
Berlusconi: È il mio sempre, inquietudine.
Fini: Adesso ormai ci puoi provare/ chiamami tormento dai, già che ci sei.
Berlusconi: Tu sei come il vento che porta i violini e le rose.
Fini: Caramelle non ne voglio più.
Berlusconi: Certe volte non ti capisco.
Fini: Le rose e violini/ questa sera raccontali a un’altra,
violini e rose li posso sentire/ quando la cosa mi va se mi va,
quando è il momento/ e dopo si vedrà.

Visto che se le dovevano cantare, avrebbero potuto farlo così.
Invece sarà una lunga giornata.

Chi scrive i discorsi della politica ha passato notti in bianco a cambiare frasi a soppesar parole ad aggiungere aggettivi a mettere virgole nel posto giusto. Chi compra i deputati ha passato notti a far il giochino del pallottoliere, a inventarsi promesse e a far tornare i conti. Bisogna arrivare a 316.
Sino al momento della conta si parlerà di democrazia, di doveri dinanzi ai cittadini. Perchè qualcosa che sappia di politica bisogna pur dirla. Voleranno gli sguardi da una parte all'altra dell'aula. Si comincia con l'esibizione del (quasi) più basso e del (quasi) più vecchio. Poi ci saranno gli insulti, le accuse. L'opposizione che farà l'opposizione per il tempo dei discorsi di una giornata. La maggiornaza si ricorderà di essere alleata nonostante le correnti che hanno reso il clima freddino. I venti gelidi spireranno ancora. Ma oggi il tempo è mite.
Si parlerà di corruzione e si potrà sempre dire che i deputati oggi non sono stati comprati. Sono stati offerti, o si sono offerti, come regalo di compleanno del (al) signorotto. Qualcuno ha ricevuto un regolare contratto. Magari si avrà la possibilità di scaricare l'Iva. La Zanicchi trema.
Ci saranno i volti tesi. Fanno parte del copione.
Ma chi stava di qua e si è spostato di là, dove siederà oggi? Per questi deputati caproni si può parlare di transumanza? Dopo aver scelto un pascolo per l'estate ci si deve cercare un riparo per l'inverno. La stalla del governo ha messo da parte abbondanti razioni di paglia. La speranza del capo è poter aggiungere un posto a tavola anche dopo l'ultima cena in cui qualcuno ha tradito.
Gli aggiornamenti su chi ha detto cosa, oggi si susseguiranno. Mentana farà edizioni speciali fiume in nome di un'informazione corretta. Minzolini magari farà un'editoriale che avrà più spettatori su you tube che nell'edizione delle 20.
I coltelli non sono entrati in aula, ma sono più pericolosi gli aghi... della bilancia di questo fragile equilibrio precario. Ma mica precari come i precari che non arrivano al 20 (del mese) figurarsi a 316.
Magari Prodi sghignazza pensando: “Ieri a me, prima o poi succederà anche a te?!!”
Qualcuno brinderà stasera. Ma si potrà dire che è per festeggiare un anno in più. Che non siano ancora 100 di questi giorni?

S.P.Q.R. Ovvero: Se Poi Questi Rimangono?

1 commenti:

Marianna De Padova ha detto...

Ah ah ah. Grande! ;-)

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